Una pena concordata dal suo legale, Stefano Savi, con i pm Luca Monteverde e Federico Manotti: due anni e tre mesi convertiti in 1620 ore di lavori socialmente utili. Giovanni Toti, dopo il patteggiamento per le accuse di corruzione nell’esercizio delle funzioni e finanziamento illecito ai partiti dovrà svolgere almeno 15 ore settimanali di lavoro presso l’ufficio comunicazione della Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, e in caso di necessità si sposterà in tutta Italia.

La disponibilità di Totti è stata totale per ogni tipo di mansione, non darà soltanto il suo contributo in veste di giornalista, ma farà persino da autista per l’accompagnamento dei malati. Una parte significativa del suo lavoro verrà infatti svolta presso il point emato-oncologico del San Martino di Genova, per un ammontare di ore non inferiore al 10% del totale. Nella struttura Toti si occuperà di accogliere i pazienti, i loro familiari, di informarli e di accompagnarli presso i reparti di destinazione o quantomeno di instradarli correttamente

Nel dispositivo del patteggiamento vengono indicati i compiti nel dettaglio: «L’imputato assisterà i pazienti che usufruiscono dei servizi della Lilt mediante-attività di segreteria, archiviazione dati, invio di documentazione, attività di front office, accoglienza, refertazione dei prelievi e invio degli stessi al laboratorio di analisi, invio degli esiti ai pazienti, call e recall per promuovere la corretta cadenza delle visite di screening».

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