Nel giorno della manifestazione a Genova del campo largo, ad eccezione di Azione di Carlo Calenda, per chiedere le dimissioni di Giovanni Toti, la procura incalza il governatore ligure con una nuova misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’accusa di violazione delle legge sul finanziamento ai partiti. La misura, notificata dalle fiamme gialle nella villetta di Ameglia (La Spezia) dove Toti dal 7 maggio è ai domiciliari con l’accusa di corruzione, è relativa ai 50 mila euro versati da Esselunga per spot pubblicitari della catena di supermercati sulla tv genovese Primocanale, durante le elezioni comunali del 2022.
Stando alla ricostruzione dei pm, buona parte di quella cifra sarebbe stata utilizzata per pagare spot elettorali del comitato Toti che sosteneva Marco Bucci (sarà un avvertimento dei pm anche al primo cittadino?), poi eletto sindaco di Genova. Quindi dopo le presunte tangenti ricevute dal comitato elettorale di Toti sotto forma di finanziamenti illeciti dall’imprenditore Aldo Spinelli, ecco arrivare una nuova accusa per il governatore che deve già rispondere di corruzione, insieme al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, per “aver accettato la promessa” del consigliere di amministrazione di Esselunga Spa Francesco Moncada (poi dimessosi) “di un finanziamento illecito”, ovvero ci sarebbe stato un “pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo” per la campagna delle comunali di Genova nel giugno 2022 (dove vinse Marco Bucci del centrodestra). In cambio il governatore si sarebbe impegnato “a sbloccare due pratiche di Esselunga” in Regione e relative alla apertura di due punti vendita a Sestri Ponente e Savona. Parliamo di Esselunga, leader nel settore della grande distribuzione con oltre 170 punti vendita tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e Lazio.
Toti “è pericoloso”
Una misura che ‘serve’ alla procura a ribadire il pericolo “attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare analoghe condotte di finanziamenti illeciti in favore del proprio partito e movimento politico”. Nell’ordinanza infatti la gip Faggioni, che sposa in pieno la linea dei pm, sottolinea che “tali esigenze cautelari sono desumibili, essenzialmente, dalle modalità stesse della condotta e dalla personalità dell’indagato, così come emergente anche dai comportamenti accertati nell’ambito della presente indagine”.
Per Faggioni i domiciliari sono necessari perché Toti potrebbe già reperire fondi per la prossima campagna elettorale per le regionali dove non si candiderà. “E’ evidente la permanenza e attualità del pericolo che l’indagato possa reiterare analoghe condotte – peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dal predetto – tenuto conto anche del fatto che nel 2025 sono calendarizzate le elezioni regionali e che la campagna per la raccolta dei fondi è già iniziata” scrive nell’ordinanza.
Toti, Primocanale e gli spot elettorali
Gip che parla di “indizi su un’ulteriore ipotesi di finanziamento illecito operato da Maurizio Rossi a favore della lista Noi Moderati – Italia al centro con Toti, partecipante alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, con li medesimo escamotage evidenziato” per le comunali di Genova e “in relazione al quale sono ancora in corso approfondimenti investigativi”. Secondo i primi riscontri, si legge nell’ordinanza, il proprietario di Primocanale, Maurizio Rossi, “avrebbe erogato un ulteriore finanziamento rappresentato da 1.598 passaggi elettorali pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo, del valore di circa 23.970 euro, in modo occulto e cioè senza alcuna delibera da parte dell’organo sociale competente, senza una regolare iscrizione a bilancio e senza procedere ad alcuna dichiarazione congiunta come previsto di legge”. Inoltre, Rossi “al fine di poter giustificare la pubblicità per la lista avrebbe stipulato con il Comitato Giovanni Toi Liguria un contratto per la proiezione di un totale di 30 passaggi di una clip al prezzo complessivo di 450 euro, ma in realtà” i passaggi sarebbero stati “1.598 per un valore economico complessivo pari a 24.420 euro”.
Secondo la ricostruzione della Procura, avallata dal Gip, Primocanale aveva anche trovato una possibile spiegazione in caso di controlli. Qualora infatti durante un controllo si fosse verificato che i passaggi di spot erano in numero superiore a quelli stipulati da contratto, si sarebbe addossata la colpa ad un dipendente incapace. “La ritenuta inefficienza del programmatore sarebbe stata – scrive il gip facendo riferimento a Rossi, anche lui indagato,- una possibile giusticazione qualora gli fosse stata contestata la divergenza tra passaggi elettorali previsti da contratto e quelli realmente trasmessi” sul maxi schermo di Terrazza Colombo. Un escamotage per tranquillizzare l’ex consigliere di Esselunga, Francesco Moncada che si era detto disponibile a fare tutto, “basta che dormiamo tutti tra due cuscini”.
Domiciliari e incontri a rischio
Con questa nuova misura potrebbero venire sospesi i colloqui chiesti dal governatore Giovanni Toti e autorizzati nei giorni scorsi dal gip. Il primo, con l’assessore Giacomo Giampedrone, si è tenuto ieri, 17 luglio, nella villetta di Ameglia. Venerdì 19 luglio è previsto quello con il leader della Lega Matteo Salvini che potrebbe essere a rischio.