Nell’ombra delle crescenti sfide ambientali, la COP28, tenutasi dal 30 al 12 dicembre, si erge come un faro di speranza e azione globale. Se quest’anno si è tenuta nei Paesi Arabi, l’anno prossimo sarà il turno dell’Azerbaigian, con una data ancora non decisa, attesa verso novembre a Baku. In questo articolo esploreremo la situazione attuale, recente, parleremo di cosa si è discusso, solleveremo alcune perplessità, ed elencheremo possibili soluzioni condivise dai Paesi partecipanti che sono emerse dalla conferenza sul clima, delineando il percorso verso un futuro sostenibile.

Questa edizione della COP28 è stata la prima che permetteva l’accesso anche ai creatori di contenuti sul tema. In un mondo sovraccarico di informazioni, a volte svianti, l’accesso agli appassionati ai lavori è un segnale positivo. Segno che nel mondo dell’energia e dell’ambiente non esistono solo i “luddisti” alla Greta Thunberg che vorrebbero o avrebbero voluto un cambio netto, uno switch off, dell’attuale mondo dell’energia guidato dai combustibili fossili ma c’è anche chi la vede in modo più moderato e quindi lungimirante. Anche Elon Musk, ospite a Roma, in un paradossale contesto politico ha dichiarato che non si devono abbandonare i combustibili fossili. Purtroppo anche nel mondo dell’energia è presente, quello che lui definisce, il “wokemind virus, che divide le persone. Il contesto in cui era presente Elon Musk ad Atreju era paradossale, tutti citano il fatto del figlio nato secondo canoni non apprezzati dagli esponenti della destra italiana senza toccare il punto vero: cioè che tutte quelle persone non c’entrano niente con lui.

Ma cogliamo la palla in balzo per sottolineare le cose che avremmo gradito sentire dalla premier Giorgia Meloni durante la Cop28, caratterizzata ormai dalla frase del ‘Transition away’. A Dubai era ora di pranzo quando il primo dicembre, attraversando gli scalini che l’avrebbero portata a fare un discorso sulla transizione energetica di fronte ad altri leader globali, abbiamo sentito toccare tutti gli argomenti inerenti al mondo dell’energia: la Dieta Mediterranea, l’agricoltura, l’Africa. Ma il secondo giorno si è anche destinato un po’ di spazio ai temi energetici.

Se il primo giorno giorno eravamo in uno stato digestionale, il secondo siamo entrati in uno stato di transizione cosmica, e attraversando il Black hole con tutte le informazioni che ci fluttuavano vicino, il mondo conosciuto ha sentito poco discutere di metano, di idrogeno, di nucleare, nella sala infatti attraverso il microfono riecheggiavano i suoni, le tonalità, di chi sta parlando solo per formalità, toccando in modo superficiale alcuni argomenti. Ovviamente son state dette anche cose condivisibili. L’aforisma di Warren Buffet citato alla fine di un intervento dice il vero. Dice Buffet: “Someone is sitting in the shade today because someone planted a tree a long time ago (“Qualcuno è seduto nell’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa)”.

Vedendo la cop28 più in generale è la prima volta che viene usato il termine combustibili fossili. Così come è la prima volta che viene trovato un accordo in forma scritta, dai 198 Paesi, di seguire otto fasi:

1. Triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramenti dell’efficienza energetica entro il 2030;
2. accelerare gli sforzi verso l’eliminazione graduale dell’energia prodotta dal carbone;
3. accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero o basse emissioni di carbonio ben prima o entro la metà del secolo;
4. abbandonare (transition away) i combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere emissioni zero entro il 2050;
5. accelerare le tecnologie a zero e basse emissioni, tra cui le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da abbattere, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
6. abbattere le emissioni diverse dalla CO2 a livello globale, comprese in particolare le emissioni di metano, entro il 2030;
7. accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale impiegando varie modalità, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e basse emissioni;
8. eliminare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le semplici transizioni.

Questo articolo non dovrebbe essere inteso come una critica, ma come un’invito a parlare un po’ di più delle fasi transizionali, innovative che il mondo energetico sta attraversando. Perché non accennare più informazioni sul mondo dell’ idrogeno? Tema di cui Air Products, nei Paesi Bassi, del tanto citato recentemente, uomo right Wing “No soldi agli italiani”, diventerà il pù grande polo di produzione in Europa. Perché non parlare di più del tema metano? Di cui abbiamo parlato anche recentemente in un articolo, di accordi Coldiretti-Italgas. Perché non parlare di più del nucleare? Tema che affronteremo nel prossimo episodio. Se fossi un osservatore esterno, un lettore delle parole, delle frasi, dei paragrafi degli avvicendamenti tra governo m5s, governo Meloni, pd a matrice grillina, inizierei a chiedermi quando arriva il capitolo del “Transition away”. Ma in un mondo caratterizzato dal kafkiano e orwelliano non possiamo che spegnere la luce andare a dormire e risvegliarci per il consueto caffè mattutino sperando in una giornata migliore. Ma è sempre una questione di punti di vista.

Attraverso questo articolo della nostra rubrica “Un caffè in piattaforma”, dove come sempre per eventuali chiarimenti o consigli su temi e riflessioni, attendo vostre notizie su: uncaffeinpiattaforma@gmail.com, abbiamo provato a parlare e ad analizzare un pò in generale la cop28 che quest’anno si è svolta a Dubai.

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Matteo Cocco, classe 1995, ispettore controllo qualità, con esperienza in progetti oil & gas, e renewables.