Era come se la ruota fosse uscita fuori dall’asse, come se avesse urtato contro un marciapiede”. È questa la versione resa da uno dei passeggeri del minibus di Capri precipitato giovedì 22 luglio nell’isola del golfo di Napoli, scampato all’incidente costato la vita al conducente, il 33enne napoletano Emanuele Melillo, e che ha provocato il ferimento di una decina di persone tra passeggeri e operatori del lido dove è ‘caduto’ il mezzo.

La testimonianza del passeggero, che è destinata a finire negli atti dell’inchiesta della Procura di Napoli, è citata oggi da ‘Il Mattino’. L’uomo, che ha più di 60 anni, si definisce un miracolato ed è pronto a spiegare la sua versione dei fatti agli inquirenti. Anche il teste nega l’ipotesi di un malore o di un infarto del conducente, come confermato dai primi esiti degli accertamenti eseguiti la scorsa settimana sulla salma di Melillo, che hanno fatto emergere come causa del decesso “lesioni multiple agli organi toraco-addominali”.

Anche il testimone conferma: “Non c’è stato malore, il conducente non ha avuto un mancamento, ma ha resistito fino alla fine, ha provato con tutte le sue forze a raddrizzare la corsa del mezzo, che nel frattempo era sbandato”.

Quindi un secondo passaggio che potrebbe essere decisivo nelle indagini: “Ho guardato l’autista, come se avessi voluto chiedergli cosa stesse accadendo. L’ho visto manovrare con forza il volante, tanto che si è appoggiato sulla sua sinistra per fare leva con il corpo e provare a far girare il volante. Non ce l’ha fatta. Siamo precipitati e, solo alla fine, il bus si è girato su se stesso”.

Quanto all’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, l’ipotesi battuta dagli inquirenti del capoluogo campano è di disastro colposo. Sotto la lente d’ingrandimento le condizioni del minibus, in particolare di ruote e motore, ma anche le condizioni della ringhiera di protezione divelta dal mezzo guidato da Melillo, poi precipitato nel lido sottostante.

Minibus che resta ancora da rimuovere perché bloccato nella scarpata tra il corridoio di passaggio verso la spiaggia libera del porto e lo stabilimento balneare “Da Gemma”. Nei prossimi giorni dovrebbe intervenire per la rimozione un elicottero specializzato del Saf: la Procura avrebbe infatti scartato l’ipotesi di effettuare l’incidente probatorio sul retro del lido. Quando la ‘carcassa’ del minibus verrà agganciata dall’elicottero, dovrebbe quindi essere trasportata sulle banchine del porto di Capri e da lì trasportata da una imbarcazione fino a Napoli, dove il mezzo resterà a disposizione degli inquirenti per le perizie.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.