Dopo 10 giorni di attesa la decisione di spostare le salme prima del cdm a Cutro
“Trasferite a Bologna le salme di Cutro”, poi il dietrofront: “Il Governo gioca con i morti”
“Il governo italiano gioca con i morti”. Così recita il cartello di una donna afgana che nel naufragio di Steccato di Cutro ha perso la figlia ed il genero. Lei arriva dalle Germania come molti dei parenti delle vittime che stanno protestando pacificamente contro la decisione del Governo di trasferire entro oggi al cimitero musulmano di Bologna tutte le salme delle vittime. “Noi vogliamo i corpi delle vittime in paesi di origine in Afghanistan o dove famiglia vuole” è scritto in un altro cartello che spiega il motivo della protesta. “Hanno cercato di portare via bare senza dire niente prima” dice un altro afgano disteso sulla strada.
La rabbia dei familiari delle 70 vittime della strage di Cutro monta. Aspettano da 10 giorni una decisione e vorrebbero riportare a casa i resti dei loro cari. La decisione è arrivata dal Viminale: le salme saranno tutte trasferite entro oggi al cimitero musulmano di Bologna. Una improvvisa scelta adottata dal ministero degli Interni nell’imminenza della seduta del Consiglio dei ministri che si terrà domani a Cutro e proprio mentre la Prefettura di Crotone stava lavorando con l’ambasciata afgana per il trasferimento delle salme. La decisione ha colto di sorpresa le famiglie e così è iniziata la protesta dei familiari con un sit-in davanti al Palamilone. Chiedono di attendere qualche giorno per avere la possibilità di avviare le pratiche per il trasferimento nei Paesi di origine. Il comune di Crotone, che ha raccolto le loro istanze, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal Ministero.
Secondo quanto riportato da Repubblica, a Borgo Panigale, nella prima periferia di Bologna, c’è un cimitero apposito per accogliere le salme di persone non di religione cristiana, ma il trasferimento di oltre 70 salme non era stato concordato con le autorità locali, neanche la Prefettura era stata informata dell’imponente operazione. In tarda mattinata dal Viminale è arrivata la precisazione: il trasferimento a Bologna delle salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro è una “soluzione provvisoria e non definitiva. Presa per dare immediata dignità alle salme. Anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”. Lo fanno sapere fonti del Viminale. In ogni caso, viene precisato, “si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri”.
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