Tra missili e droni, la diplomazia cerca di battere un colpo e dare un segno di vita. “Noi siamo pronti ad ascoltare qualsiasi proposta” ma “bisogna capire in cosa consiste” la proposta. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, alla trasmissione “60 Minute” dell’emittente tv Rossiya-1. Lo riporta la Tass. Se venisse una richiesta di incontro con Biden, la Russia sarebbe pronta poiché “noi non ci sottraiamo ai contatti”, afferma Lavrov.

Un po’ colomba, un po’ falco, il ministro degli Esteri russo ribadisce che Mosca non può permettere una situazione in cui il governo di Kiev rappresenti una costante minaccia per la Russia. “Non possiamo permettere che l’Ucraina costituisca una costante minaccia alla sicurezza della Federazione Russa, mi riferisco ai suoi piani di adesione alla Nato e al dispiegamento di armamenti in Ucraina, che rappresenterebbero una minaccia di questo tipo”, ha sottolineato Lavrov.“E importante avere un canale di comunicazione con il presidente russo Vladimir Putin”. Parola di Catherine Colonna. “L’isolamento sarebbe la politica peggiore”, ha detto la ministra degli Esteri francese su France Inter, denunciando però “crimini di guerra commessi” dalla “Russia di Vladimir Putin” in Ucraina e sottolineando come la Russia “dovrà rendere conto di tutto questo”.

Il ministro ha denunciato una “guerra scelta dalla Russia”, una “guerra di aggressione”, attacchi contro “obiettivi civili”, dopo che “da ieri” i russi hanno ricominciato a “colpire in modo deliberato su tutto il territorio ucraino obiettivi civili”. “Una centrale nucleare in una zona di combattimenti non è una situazione che deve restare senza risposta”, ha aggiunto Colonna, riferendosi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ma da Kiev arriva la doccia fredda. ‘“Non ci può essere alcun dialogo con l’attuale leader russo, che non ha futuro. Dobbiamo riconoscere questa ovvietà”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram rivolgendosi ai leader del G7.Ci possono essere colloqui solo con un altro leader della Russia, che rispetti la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali dell’umanità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, o in una configurazione diversa, in modo che il leader terrorista non abbia l’opportunità di influenzare decisioni chiave”, ha aggiunto Zelensky. “C’è solo una persona che in questo momento sta bloccando la pace, e questa persona è a Mosca”, taglia corto.

Ai sette Paesi Zelensky ha chiesto che aiutino a creare uno “scudo aereo” sull’Ucraina. Sempre nel suo video intervento, Zelensky ha sostenuto che la Russia ha ordinato «2.400 droni Shahed dall’Iran» secondo quanto riportato dall’intelligence ucraina. Per poi ammonire: Putin “ha ancora l’opportunità di aumentare l’escalation. E questa sua opportunità è una minaccia per tutti noi”. I leader del G7 hanno “condannato nel modo più duro possibile” i «recenti attacchi missilistici contro le città e le infrastrutture civili in Ucraina» che hanno “causato la morte di civili innocenti”. Lo si legge nel documento finale diffuso al termine della riunione odierna del G7, riferendosi agli attacchi missilistici di ieri contro diverse città dell’Ucraina compresa la capitale Kiev. “Ricordiamo che gli attacchi sulla popolazione civile rappresentano crimini di guerra”, prosegue il testo, promettendo che “il presidente Putin e i responsabili dovranno rispondere”.

“Rassicuriamo il presidente Zelensky – scrivono i leader del G7 in una nota – sul fatto che continueremo imperterriti e solidi nel nostro impegno nel provvedere a supportare i bisogni dell’Ucraina per mantenere la sua sovranità e la sua integrità territoriale”. “Continueremo a provvedere al supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale e staremo fermamente al fianco dell’Ucraina fino a quando sarà necessario”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto che i trenta paesi dell’Alleanza terranno, la settimana prossima, “un’esercitazione di routine che ha luogo ogni anno per mantenere in sicurezza ed efficace la nostra deterrenza nucleare ”. Il nome in codice è Steadfast Noon, “mezzogiorno costante”, in opposizione alla “mezzanotte” con cui si indica la catastrofe nucleare. Si tiene ogni anno e dura generalmente una settimana, coinvolge jet in grado di trasportare testate nucleari ma senza utilizzare davvero alcun ordigno. Sarà gestita da Stati Uniti, Regno Unito eFrancia.

“Daremmo un messaggio molto sbagliato se cancellassimo all’improvviso un’esercitazione di routine, pianificata da tempo, perché è in corso la guerra in Ucraina”, ha spiegato il segretario generale oggi in conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo che la retorica nucleare del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin è “irresponsabile” e che Mosca “sa che una guerra nucleare non avrebbe vincitore e non deve mai essere combattuta”. Stoltenberg ha poi confermato il sostegno dell’Alleanza a Kiev “fino a quando sarà necessario”, poiché “il rafforzamento militare” è il modo migliore per “prevenire escalation”, ha bollato come “un segnale di debolezza” gli attacchi missilistici di questi giorni e promesso che “ogni attacco alle infrastrutture critiche di un alleato sarà bilanciato da una risposta unificata di tutta l’Alleanza”.

Intanto, la Germania avrebbe consegnato ieri all’Ucraina il primo dei quattro sistemi di difesa aerea Iris-T Slm promessi da Berlino. Secondo quanto riporta Spiegel, il passaggio è avvenuto ieri vicino al confine tra Polonia e Ucraina. Proprio l’altro ieri la ministra tedesca della Difesa, Christine Lambrecht, aveva confermato l’imminente arrivo dell’arma, “per fornire protezione efficace per il popolo ucraino”. Da un vertice evocato ad uno in calendario. Quello tra Putin e il suo omologo turco Recep Tayyp Erdogan in programma oggi ad Astana. Cronaca di guerra. Le sirene antiaeree sono tornate a risuonare ieri mattina a Kiev e in tutta l’Ucraina, riportano la Bbc e la Tass, che cita il portale ucraino di notizie Strana. Secondo il portale, il Servizio di emergenza del Paese ha diramato messaggi in cui si legge che esplosioni sono altamente probabili durante il giorno, sottolineando che i cittadini sono invitati a rimanere nei rifugi e non ignorare gli allarme aerei.

Citando l’agenzia TSN, la Tass riferisce che esplosioni sono state udite nella regione di Kiev e nelle città di Rivne (ovest) e Kryvyi Rih (sud). Secondo informazioni preliminari, le difese aeree sono state attivate nella regione di Kiev. A Leopoli sono state udite esplosioni. “Ci sono problemi con l’elettricità”, ha sottolineato ancora il sindaco, riferisce il Guardian. Anche il governatore regionale, Maksym Kozytskyi, ha condiviso un simile messaggio, parlando di “un attacco a strutture energetiche nella regione di Leopoli. Rimanete nei rifugi. Non diffondete foto, video e voci non verificate”. L’Ucraina invita la popolazione a “limitare” il consumo di elettricità, dopo i danni inflitti alle sue infrastrutture energetiche dai bombardamenti russi. Ed è salito intanto ad almeno 19 morti e 105 feriti il bilancio degli attacchi missilistici sferrati ieri dalle forze russe, secondo quanto reso noto dal Servizio di emergenza statale del Paese, riporta il Kyiv Independent.

Avatar photo

Esperto di Medio Oriente e Islam segue da un quarto di secolo la politica estera italiana e in particolare tutte le vicende riguardanti il Medio Oriente.