Travaglio e Gruber provano a prendersi La7, ma Mentana resiste

Ci sarebbe stata una divergenza di visioni tra i due giornalisti di punta di La7 dietro l’offerta di dimissioni, annunciata da Dagospia,  presentata da Enrico Mentana all’editore Urbano Cairo. Il direttore del Tg, infatti, non avrebbe apprezzato il punto di vista offerto da Lilli Gruber, nel suo 8 e mezzo, sul discorso del presidente Conte in cui ha attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

La giornalista, infatti, ha affidato la difesa del presidente del Consiglio al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio e a Paolo Pagliaro nel suo quotidiano “Punto”.

I due hanno preso le parti del premier, sminuendo la polemica di quanti hanno trovato inappropriato l’utilizzo di una conferenza stampa per attaccare le opposizioni.  Tra questi c’era proprio il direttore Mentana che, durante il suo Tg aveva bacchettato il premier: “Se avessimo saputo, non avremmo mandato in onda quella parte della conferenza di Conte”.

Un punto di vista che il direttore de Il Fatto ha ribadito in suo recente editoriale: “Opzione Mentana. È ormai nota l’ipersensibilità del direttore del TgLa7 che, se avesse saputo della polemica con Salvini e Meloni, l’avrebbe tagliata prendendo un buco mondiale. Dunque Conte dovrà preavvertire Casalino affinché avverta i direttori dell’eventuale intenzione di polemizzare con chicchessia”.

Le dimissioni di Mentana si sono risolte con una nulla di fatto: Cairo le ha respinte rinnovando la fiducia all’ex direttore del Tg5.

La ricostruzione della vicenda non è stata né smentita né confermata dal diretto interessato che, interrogato dall’Adnkronos sul retroscena di Dagospia, ha commentato: “Mi sono fatto una risata. Ci vediamo lunedì al tg“.