Non è ancora chiaro se tutti e due o solo uno. Ma i bimbi partoriti da Chiara Petrolini e trovati morti, sepolti nel giardino della villa di famiglia, potrebbero dover essere iscritti all’anagrafe e quindi avere un nome. Questo perché sarebbero – a distanza di un anno – nati vivi entrambi, specie quello nato il 7 agosto scorso. E poi una sepoltura. Un mero passaggio burocratico che inquadra la vicenda drammatica avvenuta a Traversetolo.
Traversetolo, i bambini nati vivi dovranno avere un nome: a scegliere potrebbe essere la Procura
La procedura prevista partirà dalla procura di Parma, diretta da Alfonso D’Avino, che è anche colui il quale ha coordinato le indagini. Dovrebbe aprire un fascicolo da indirizzare al Comune di Traversetolo per la registrazione di nascita e morte dei piccoli. A quel punto servirà scegliere il nome, decisione che bisognerà capire chi dovrà prendere. La madre è agli arresti domiciliari e il papà sembra voler apparire il meno possibile. Forse i nonni, cioè i genitori di entrambi i ragazzi, ma se non ci sarà un accordo tra le due famiglie la scelta finale del nome ricadrebbe sulla procura.
Traversetolo, i funerali o la sepoltura per i bimbi trovati morti
L’altro nodo, all’interno della storia drammatica, è quello della sepoltura dei due corpi. Non è certo chi dovrà organizzarle, così come non si sa ancora se ci saranno dei funerali, delle cerimonie o una semplice sepoltura. Il sindaco del centro, Simone Dall’Orto aveva dato la sua disponibilità a pensare alla sepoltura, ma prima voleva avere il beneplacito dei quattro nonni e dell’ex fidanzato di Chiara. A Traversetolo stanno pensando a una fiaccolata per ricordare i due bimbi. E intanto giovedì è previsto l’interrogatorio di garanzia per la 21enne babysitter. Anche se potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.