Il lavoro uccide. Solo in Toscana, e solo in quest’anno, sono ventisette le vittime. Tiziana Bruschi è una di loro, l’ultima. Ha sofferto per 40 lunghi giorni di agonia e poi l’operaia 58enne rimasta schiacciata sotto il peso di un pancale carico di merce, è deceduta nell’ospedale fiorentino di Careggi dove era stata portata d’urgenza a causa dei gravissimi traumi riportati nell’incidente sul lavoro avvenuto il 2 settembre scorso nel magazzino dell’azienda di Scandicci di cui era dipendente da molti anni.

Tiziana è deceduta nella notte dopo aver a lungo lottato, ma l’enorme peso del carico di merce caduto da 3 metri di altezza le è stato fatale. Lavorava a Scandicci, comune dell’hinterland di Firenze, e proprio mentre lavorava nel magazzino della piccola azienda che produce componistica per auto, è avvenuto l’incidente. La 58enne era ricoverata nell’ospedale Careggi da 40 giorni, la notte scorsa però è deceduta a causa delle lesioni. Tiziana lascia una figlia, due nipoti e un fratello.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Nel registro degli indagati, secondo quanto riportato da diverse agenzie, risulterebbe essere iscritto il titolare della ditta con l’ipotesi di omicidio colposo ma probabilmente ci saranno altri avvisi di garanzia. I magistrati stanno cercando di capire se tutti i sistemi di sicurezza fossero in funzione e se i protocolli sono stati seguiti. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è anche quella che vede un muletto urtare una pila di pancali, uno dei quali è caduto. Intanto questa mattina il sostituto procuratore Francesco Sottosanti ha disposto l’autopsia sul cadavere della donna. Ad occuparsene sarà il medico legale Beatrice De Fraia.

Parenti, colleghi di lavoro e amici ricordano Tiziana come una persona speciale sempre pronta ad aiutare gli altri. “È un dolore indicibile e invio il mio più sentito cordoglio, esprimendo sentimenti di vicinanza, alla famiglia di Tiziana”, commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Dall’inizio dell’anno i caduti sul lavoro in Toscana sono già 27. È uno stillicidio non più sopportabile, che ci fa fare un salto indietro di anni”.

Alla ripartenza “che tutti desideriamo non può corrispondere un costo altissimo in vite umane. La pandemia ha ridisegnato le priorità su cui dobbiamo concentrare il nostro impegno e tra queste ci sono certamente il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori, una forte e diffusa cultura della sicurezza, strumenti e risorse adeguate per prevenire incidenti e infortuni mortali sul lavoro”, conclude Giani.

Sono di pochi giorni fa le parole del Presidente della Repubblica pronunciate in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Zoello Forni, in occasione della Giornata nazionale per le Vittime degli Incidenti sul lavoro. Questi ultimi sono, ha detto Mattarella: una ferita sociale che non trova soluzione, ma purtroppo è sempre in aumento e diventa lacerante ogni volta che si apprendono, come in queste ultime settimane, quotidiani e drammatici aggiornamenti di incidenti avvenuti”.

“Le vittime degli incidenti sul lavoro – aveva continuato il Presidente della Repubblica – sono persone che escono di casa con progetti per il futuro e attività dirette ai loro cari. Il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre. Auguro una riflessione proficua e costruttiva a tutti i partecipanti a questo importante appuntamento, perché il successo di questa Giornata rappresenti una spinta a un’azione comune delle Istituzioni per garantire il diritto al lavoro in un ambiente sano e sicuro”, aveva concluso domenica scorsa.

Riccardo Annibali

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