Buona la prima per Lorenzo Musetti che a Wimbledon era sempre uscito al primo turno: il numero 2 azzurro e numero 16 del ranking liquida in tre set Juan Pablo Varillas (63-61-75) ricamando a suon di slice palle avvelenate che il peruviano non riesce a controllare. “L’erba è un po’ più alta e la palla non rimbalza” ha detto il toscano ben sapendo che per lui, fantasista della racchetta, questa può essere un’arma in più. È andata male invece a Martina Trevisan (63-61 contro la spagnola Sorribes Tormo) ma l’erba non è mai stata la sua superficie.

Gli altri azzurri sono scesi in campo nella tarda serata del primo giorno dei Campionships all’Aeltc di Church road, lo slam sull’erba che ogni anno rinnova e supera il suo fascino. Erano cinque gli azzurri in gara ieri, tre donne e due uomini. Sinner contro l’argentino Cerundolo; la novità Stefanini, la venticinquenne toscana arrivata al main draw dopo un torneo di qualificazione spettacolare; Trevisan e Cocciaretto la nostra numero uno che ha giocato l’ultimo match di giornata contro la colombiana Osorio. Oggi giocheranno gli altri sette italiani in tabellone, tra cui Berrettini (derby contro Sonego) e Camila Giorgi.

È lo slam degli anniversari e dei record, della memoria e della nostalgia l’edizione 2023 degli Championships. Cinquant’anni fa, proprio qui, i giocatori decisero lo sciopero/boicottaggio che poi ha cambiato per sempre le loro vite da professionisti. Vent’anni fa Roger Federer vinse il primo dei suoi otto titoli sull’erba e dei 20 slam. Ieri sera Venus Williams a 43 anni è stata la più anziana giocatrice a scendere in campo nel singolare di uno slam.

Quest’anno, per la prima volta, sono ben cinque neo mamme che competono per il Ladie’s single troppi: Azarenka, Maria, Strycova, Wickmayer, Svitolina. È stata l’ucraina ieri sera ad eliminare Venus. Era stato riservato il Centre court, e non poteva essere diversamente. Non è nostalgia: è gratitudine per tutto quello che, soprattutto Venus, ha dato a questo sport. E che continua a dare: la più grande delle Williams non ha nei fatti mai smesso e si è fermata solo a causa di frequenti infortuni. Ieri sera è entrata nel “suo” campo centrale (cinque titoli vinti su un totale di 7 slam) tra gli applausi, con una vistosa fasciatura al ginocchio destro e una deliziosa crocchia biondo-rosa come acconciatura. Giocando praticamente da ferma, quando è riuscita ad avere la giusta posizione in campo Venus ha sempre lasciato ferma l’ucraina con il servizio, dritti e rovesci. Un’altra potenza, un’altra storia, un altro tennis.

Avatar photo

Giornalista originaria di Firenze laureata in letteratura italiana con 110 e lode. Vent'anni a Repubblica, nove a L'Unità.