Ora si attende la risposta di Israele. La proposta di un cessata il fuoco a Gaza avanzata dagli Stati Uniti è stata accettata da Hamas, che a detta del ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, oggi in visita a Madrid, ha “accolto positivamente l’accordo”. “È difficile – ha proseguito Shoukry -, che il valico di Rafah possa continuare a funzionare in assenza di una presenza palestinese, poiché è l’unico modo per i palestinesi di uscire per ricevere cure mediche e istruzione”. Il ministro ha ricordato che “la proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata”, perché le operazioni dell’esercito nell’enclave palestinese espongono la la regione al caos”. “L’obiettivo ultimo – ha concluso Shoukry – rimane la soluzione dei due popoli e due Stati”.

Le tre fasi

Il piano proposto dal governo degli Stati Uniti (secondo il quale si tratterebbe del “tentativo più concreto per un cessate il fuoco a Gaza”) si articola in tre fasi. La prima fase, durante la quale i civili potranno tornare nelle loro case in tutte le aree di Gaza e in cui gli aiuti umanitari (centinaia i camion) entrerebbe nelle strisce, durerebbe sei settimane, prevede un cessate il fuoco totale, il ritiro delle forze israeliane da tutte le zone popolate di Gaza, il rilascio di alcuni ostaggi e la liberazione di centinaia di persone, inclusi prigionieri palestinesi e ostaggi americani. La seconda fase includerebbe il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in vita e il completo ritiro delle forze israeliane da Gaza. La terza fase prevede la fine delle ostilità e l’avvio di un piano di ricostruzione, insieme alla consegna delle salme e dei resti degli ostaggi uccisi.

La palla passa ad Israele. Netanyahu: “Ci sono lacune”

Ora la palla passa ad Israele: in una telefonata della scorsa notte,  il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken, che è determinato a smantellare Hamas e a trovare un’alternativa per governare Gaza. E nelle ultime ore Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro Itamar Ben-Gvir, leader della destra radicale contrario all’intesa con Hamas. “La guerra finirà per riportare indietro gli ostaggi e poi discuteremo. Ci sono altri dettagli che il presidente degli Stati Uniti non ha presentato al pubblico” ha affermato il premier, sostenendo che ci sono “lacune tra la versione israeliana e la proposta presentata da Biden” che è incompleta. “L’Iran e tutti i nostri nemici? Stanno a guardare per vedere se capitoleremo”, ha concluso Netanyahu

Redazione

Autore