Mio marito per amore sta rinunciando a un suo diritto”. Così intervenendo a Radio Capital l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta interviene sulle polemiche scaturite dopo un articolo del Corriere della Sera, che la accusava di aver utilizzato senza i requisiti un alloggio di servizio assegnatole a Roma.

IL CASO DELL’ALLOGGIO – La bufera sull’ex ministro grillino era scoppiata domenica, quando il Corriere aveva rivelato che la Trenta vive ancora nell’alloggio di servizio a Roma assegnatole quando era al governo, nonostante fosse proprietaria di un appartamento al Pigneto. Al momento dell’assegnazione infatti l’ex ministro grillino sarebbe riuscita a far assegnare l’appartamento di pregio al marito, maggiore dell’Esercito.

LA DIFESA DELLA TRENTA – “Non mi sono arresa – ha detto la Trenta intervistata a Radio Capital – Mio marito, che è titolare dell’alloggio e che ne ha il diritto, come ha già fatto nel passato quando l’ho demansionato fa un altro passo indietro, ma lo fa per tutelare me e la mia serenità, perché in tre giorni sono stata oggetto di una ingiusta gogna mediatica, e passerò i prossimi giorni a fare le querele. Non è giusto che una privata cittadina sia sottoposta a tutto questo per non aver fatto nulla, quindi io mi devo difendere, e facendo questo mi rafforzo, facendo vedere a tutti che c’è qualcuno che ha la faccia pulita fino in fondo. Mio marito per amore sta rinunciando a un suo diritto”.

I PROBLEMI COL MOVIMENTO 5 STELLE – L’ex ministro intervenendo a Radio 24 ha parlato anche dei problemi col Movimento 5 Stelle, che l’aveva indicata per il dicastero della Difesa: “Non sono stata trattata bene ma nei valori del M5S ci credo, non ho nessuna intenzione di lasciare il Movimento. Mi è dispiaciuto che prima di parlare e giudicare nessuno mi ha chiamata per chiedermi come stanno le cose. La mia faccia è pulita, non smetterò di fare politica e di essere del Movimento. Ma forse una pausa di riflessione me la prendo, non ho deciso nulla“. La Trenta replica in particolare alle affermazioni di Luigi Di Maio, che l’aveva ‘scaricata’ dopo l’emergere del caso. “Credo che Di Maio, con cui ho parlato, abbia capito le mie ragioni. Io sono un militare e so che prima di comandare le persone ci si parla, so che un comandante difende i propri uomini”.

L’INDAGINE DELLA PROCURA – Intanto sulla vicenda dell’alloggio la procura militare di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per accertare eventuali profili di competenza sul caso. Il procuratore militare Antonio Sabatino ha spiegato che si tratta di un atto dovuto e che al momento non ci sono ipotesi di reato o indagati.  “Faremo tutti gli accertamenti del caso – ha detto il procuratore – per sgomberare ogni dubbio, anche da un punto di vista amministrativo”.

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