L’Associazione Italia Decide nasce nel 2008 per iniziativa di Giuliano Amato e Luciano Violante, Pier Carlo Padoan e Anna Finocchiaro, Alessandro Campi e Vincenzo Cerulli Irelli, Paolo De Ioanna, Giulio Tremonti, Gianni Letta. L’Associazione – che promuove anche la Scuola per le Politiche pubbliche – opera come collegamento tra le istituzioni, la politica, le amministrazioni, le imprese e il mondo scientifico e culturale, «proponendo analisi – si legge nel loro statuto – per la soluzione dei problemi di fondo del nostro Paese, per guardare al futuro attraverso strategie di medio-lungo periodo».  Tra questi problemi spiccano le difficoltà del sistema decisionale e la esigenza di rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato a sostegno di uno sviluppo sostenibile. Presieduta da Alessandro Palanza, ex vice segretario generale della Camera, annovera nel Comitato scientifico nomi di grande peso. Tra questi, quello dell’avvocato Fabio Pinelli. «Va riformato l’abuso d’ufficio, limitando il perimetro e salvaguardando il decisore pubblico se vogliamo che la P.A. torni libera di procedere speditamente nei suoi atti di indirizzo amministrativo», dichiara l’avvocato Pinelli al Riformista. E vogliamo impegnare la politica in un processo propositivo di riforme essenziali per una civiltà giuridica degna di questo nome.

Qualche esempio? Lavorare sulla reputazione, perché oggi la compromissione reputazionale è un danno irreparabile e non ancora doverosamente sanzionato dalla legislazione. E scongiurare la barbarie dei dispositivi captativi, i trojan, che devono valere solo ed esclusivamente per le persone che sono oggetto delle indagini. Non si possono utilizzare le intercettazioni nei confronti di persone terze, neppure iscritte nel registro degli indagati, perché rientrano nell’ascolto delle persone indagate. E il trojan deve essere limitato unicamente per contrastare i reati di criminalità organizzata, così come del resto previsto dalle Sezioni Unite che nel 2016 lo avevano ben specificato». Pinelli denuncia invece un aumento progressivo degli ambiti di applicazione dei captatori. «L’ammissibilità delle intercettazioni va contenuta. Oggi da ciascuna conversazione intercettata possono scaturire nuovi filoni di inchiesta, e possono aprirsi fascicoli a ripetizione infinita». Le proposte di Italia Decide mirano a fornire indicazioni giuridiche sostanziate dal parere di esperti e provano a proporre un rimedio per le iniziative giustizialiste in corso. Con Bonafede a via Arenula, c’è da scommetterci, avranno un gran lavoro da fare.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.