Alla fine c’è riuscito: l’ex presidente Donald J. Trump ha ottenuto il tanto sospirato gagliardetto per la sua campagna elettorale, la foto segnaletica che è seguita al suo arresto nella giornata di giovedì ad Atlanta in una ampia indagine legata alla legge statale (non federale) di racket che vede lui e i suoi complici accusati di aver cospirato per ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020 in Georgia. Per Trump è il quarto arresto quest’anno, proprio mentre prende corpo la campagna elettorale per le primarie repubblicane: giusto mercoledì sera infatti si è tenuto il primo dibattito tra i candidati del GOP (il partito repubblicano), tutti escluso proprio Donald Trump che ha declinato l’invito.

Trump è volato ad Atlanta su un aereo privato da Newark, N.J. e trasportato rapidamente con una scorta della polizia alla prigione della contea di Fulton, dove è arrivato alle 19:35. È stato quindi identificato con impronte digitali e fotografato, come le altre persone accusate di reati statali, e rilasciato su cauzione.

Circa 20 minuti dopo, è tornato direttamente all’aeroporto di Atlanta, dove ha brevemente parlato con i giornalisti sul piazzale prima di salire sul suo aereo ed ha sostenuto di non aver fatto nulla di sbagliato, definendo le accuse una “farsa della giustizia” e aggiungendo che “avevamo tutto il diritto di contestare un’elezione che ritenevamo disonesta.”

La sua visita in prigione – un luogo noto perché spesso citato nei testi rap tanto da essere oggetto di un’indagine del Dipartimento di Giustizia sulle sue condizioni insicure e insalubri – è stata una situazione decisamente nuova per l’ex presidente.

Trump è stato incriminato la settimana scorsa, insieme a 18 suoi collaboratori, come parte di un’ampia inchiesta di racket che li accusa di aver intrapreso un'”impresa criminale” con l’obiettivo di “modificare illegalmente l’esito delle elezioni a favore di Trump.” L’incriminazione include altre 40 violazioni della legge statale.

Cosa c’è da sapere:

  • La cauzione di Trump lunedì è stata fissata in $200.000 ed è stata solo un momento delle attività legate alla incriminazione questa settimana ad Atlanta, visto che più della metà degli imputati si sono presentati in prigione entro giovedì pomeriggio. Tra loro c’è stato Rudolph W. Giuliani, ex avvocato personale di Trump, che ha definito il caso “un attacco al popolo americano”, mentre Mark Meadows, ex capo dello staff della Casa Bianca di Trump, è stato arrestato giovedì.
  • Nel sistema di classificazione della contea di Fulton, Trump è stato descritto come avente capelli “biondi o rossi”, alto 1,91 metri e di 97 chili di peso.
  • Giovedì, Trump ha anche modificato il suo team legale in Georgia, aggiungendo Steven Sadow, un esperto avvocato penalista con diversi casi di alto profilo alle spalle.
  • Tre imputati stanno cercando di trasferire i loro casi in tribunale federale (questa, infatti, come abbiamo scritto è un’accusa dello stato della Georgia): Jeffrey Clark, ex funzionario del Dipartimento di Giustizia, Mark Meadows e David Shafer, ex capo del Partito Repubblicano dello stato. Se queste iniziative avranno successo, un giudice federale potrebbe trasferire tutti e 19 gli imputati in un tribunale federale, annullando le date dei processi fissate in quello statale. Alcune settimane di contenzioso legale sono ancora necessarie prima che ciò venga deciso.
  • Gli imputati potrebbero presto comparire in tribunale per le loro udienze preliminari, durante le quali potrebbero presentare le loro difese. Ma tutti gli imputati hanno il diritto di rinunciare alle loro udienze preliminari.

Redazione

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