L'editoriale
Trump il destabilizzatore: quel quadro politico che rende la missione di Giorgia impossibile

A circa di tre mesi di distanza dalla presa del potere di Trump, l’intera situazione mondiale appare del tutto destabilizzata. Finora sul piano interno Trump ha messo in discussione tutto il sistema di pesi e di contrappesi che caratterizza la democrazia americana, con punte liberticide riguardanti le università e i giornali. Passando dal quadro interno a quello internazionale, il quadro è altrettanto inquietante. Trump ha presentato sé stesso come il grande pacificatore rispetto alle due guerre in corso: quella derivante dall’aggressione di Putin alla Ucraina e quella provocata dall’assalto di Hamas contro i kibbutz israeliani al confine con Gaza. Ebbene, finora non solo Trump non è riuscito a impostare le trattative in modo equo, ma ha messo in evidenza una posizione del tutto sbilanciata a favore da un lato di Putin, e dall’altro di Netanyahu con conseguenze disastrose.
A proposito di Putin, infatti, ha perfettamente ragione il ministro Kallas responsabile della Difesa della Unione Europea, la quale ha affermato che, essendo un dittatore, sente solo il linguaggio della forza e può essere condizionato solo da chi lo contrasta in modo aperto. Poi la situazione dell’economia mondiale appare del tutto destabilizzata in seguito all’offensiva trumpiana sui dazi. A dir la verità, è risultata destabilizzata in primo luogo la situazione americana, su alcuni punti decisivi, quali i titoli di Stato e l’andamento di Wall Street. C’è il rischio di una recessione americana che si propaga nel resto del mondo.
In un quadro così accidentato il viaggio di Giorgia Meloni oggi negli USA appare di straordinaria difficoltà, quasi una missione impossibile. La presidente del Consiglio dovrebbe riuscire a coniugare insieme un ruolo di mediazione con un forte collegamento con l’Unione Europea che, alla luce di tutto ciò che sta accadendo, è sempre più decisiva per le sorti stesse dell’Italia. Infatti è in atto un duplice tentativo di destabilizzazione nei confronti dell’Europa realizzato da un lato da Putin, con possibili implicazioni militari, e dall’altro lato sul piano geopolitico ed economico da Trump che ha addirittura messo in questione la tradizionale copertura politico-militare da parte degli USA.
Alla luce di tutto ciò, c’è una strada obbligata ed è quella di un salto di qualità dell’Unione Europea, con il superamento di tutti gli attuali ritardi e particolarismi. In ogni caso è decisivo che l’Unione Europea e le singole nazioni esprimano in modo concreto la loro solidarietà nei confronti della Ucraina. Finora Zelensky e l’Ucraina non solo hanno difeso il loro territorio da una inaccettabile aggressione, ma hanno anche difeso l’Europa, l’Europa nel suo complesso, e in particolare alcune nazioni dell’Europa del Nord che sono chiaramente a rischio: Moldavia, Georgia, Paesi Baltici, Polonia, Svezia e Finlandia. Di qui tutto il discorso sulla costruzione dell’esercito europeo che va anticipata con il riarmo delle singole nazioni, Italia compresa. A proposito di tutto ciò, è inutile nascondersi dietro a un dito: in Italia il cosiddetto “partito russo” è molto forte sia sul piano politico che su quello giornalistico.
Nella maggioranza la Lega di Salvini (molto meno quella dei Presidenti) è filoputinista in modo sfacciato. Nell’opposizione Conte non si fa mancare nulla: da un lato è filoputinista, dall’altro fa da sponda anche alla Cina e alla sua nuova “via della Seta”. Più in generale è semplicemente grottesco il fatto che l’opposizione di sinistra è in grado di presentare un documento assai particolareggiato di solidarietà con i Palestinesi, ma non è capace di dire una parola in difesa della Ucraina. Non si capisce come l’area riformista possa accettare questa incredibile asimmetria. Tutto ciò rende facile la previsione che prima o poi sui nodi della politica estera si aprirà uno scontro politico assai netto e chiaro. Infatti, alla stretta, malgrado tutto, la politica è una cosa seria, specie la politica estera e quella della Difesa.
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