Non succedeva dai tempi di Richard Nixon. La Camera dei deputati degli Stati Uniti ha reso pubbliche le dichiarazioni dei redditi degli ultimi sei anni dell’ex Presidente Donald Trump. La decisione è arrivata dopo una lunga battaglia legale. Le dichiarazioni erano in possesso del Congresso da alcuni mesi. La prima richiesta risaliva a tre anni fa. Trump, che aveva provato a tenerle segrete in tutti modi, ha reagito: “Non avrebbero dovuto farlo”.

Il tycoon era stato il primo candidato alla Casa Bianca e poi il primo presidente dagli anni Settanta a non rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi dagli anni Settanta. Dieci giorni fa un comitato della Camera aveva espresso voto favorevole sulla decisione. Il comitato aveva inoltre diffuso due rapporti riassuntivi delle dichiarazioni, sostenendo come nei primi due anni di presidenza l’Internal Revenue Service (IRS, l’Agenzia delle Entrate americana) non avesse effettuato le verifiche obbligatorie sulle finanze del presidente.

L’analisi delle dichiarazioni potrà chiarire, come molti osservano da tempo, finalmente se l’ex Presidente abbia ottenuto vantaggi dai tagli alle tasse approvati dalla sua amministrazione. I dati diffusi la settimana scorsa avevano mostrato che nei primi tre anni di presidenza Trump aveva pagato 1,1 milioni di dollari di tasse, ma non le aveva pagate nel 2020, quando aveva dichiarato maggiori perdite, un reddito negativo di 4,7 milioni di dollari.

Dalla pubblicazione di oggi emerge come Trump abbia avuto conti correnti bancari all’estero, compreso uno in Cina dal 2015 al 2017. Un report separato, pubblicato dalla Commissione, ha mostrato che l’agenzia delle tasse non ha, però, fatto verifiche sui redditi di Trump durante i primi due anni della sua presidenza, un controllo che è invece obbligatorio sulle dichiarazioni dei redditi di tutti i presidenti.

Era il 1973 quando Richard Nixon fu costretto a consegnare le sue dichiarazioni dei redditi dopo la richiesta dell’Agenzie delle Entrate a una commissione del Congresso. “I democratici non avrebbero dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe dovuto approvare”, ha commentato il Presidente statunitense. “I democratici radicali di sinistra usano come arma qualsiasi cosa”, ha ancora aggiunto il miliardario statunitense. Secondo l’ex presidente, i documenti “mostrano come ho avuto successo e sono stato in grado di usare alcune deduzioni fiscali per creare migliaia di posti di lavoro”.

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