“Per tutti coloro che lo hanno chiesto: non andrò alla cerimonia di insediamento il 20 gennaio”. Con queste parole Donald Trump ha inaugurato il suo ritorno online su Twitter. Sebbene i suoi toni sembrano essere ridimensionati, sebbene sia evidente che non accetti la sconfitta, Trump sottolinea che lui alla cerimonia di insediamneto del suo successore Joe Biden non ci sarà. E rincara anche la dose: “I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me, per l’America prima, e per rendere l’America di nuovo grande, avranno ancora una voce gigantesca in futuro”, ha scritto.
Il 20 gennaio 1993 avveniva un altro avvicendamento tra un presidente Repubblicano e uno Democratico: George H.W.Bush lasciava il posto a Bill Clinton. Anche allora la lotta a colpi di voti fu dura ma lasciò spazio al fair play. Bush prima di lasciare la Casa Bianca scrisse a mano un biglietto per il suo successore. Lo fece sulla carta intestata della Casa Bianca che firmò con un semplice e confidenziale “George”.
“Caro Bill – scrisse Bush – proprio adesso, entrando in questo ufficio, ho provato la stessa sensazione di meraviglia e rispetto che avevo vissuto quattro anni fa. So che la sentirai anche tu. Ti auguro di essere felice qui. Io non ho mai sofferto quella solitudine che altri presidenti hanno descritto. Verranno momenti difficili, resi ancor più difficili dalle critiche che percepirai come sleali. Non sono bravo a dare consigli; ma non lasciare che queste critiche ti scoraggino o che ti spingano fuori strada. Quando leggerai questa mia nota tu sarai il nostro Presidente. Ti auguro il meglio. Auguro il meglio alla tua famiglia. Il tuo successo adesso è il successo del nostro Paese. Faccio il tifo per te. Buona fortuna”.
D’altra parte Trump ebbe a sua volta una buona accoglienza da Obama quando varcò la soglia della Casa Bianca. Arrivò dal retro e, come vuole la tradizione, trovò ad accoglierlo il presidente uscente. “È stata un’eccellente conversazione”, disse Obama al termine dell’incontro che sarebbe dovuto durare 30 minuti, ma si prolungò per oltre un’ora e mezza, “vogliamo e faremo di tutto perché lui e la moglie si sentano benvenuti e perché riescano al meglio nel loro compito”. “Sono stati discussi temi importanti”, aggiunse il presidente uscente. “È il momento di restare uniti”, aveva dichiarato Trump nel suo primo discorso dopo i risultati dell’elezione.
Sebbene i due all’epoca apparvero abbastanza tesi, dopo una campagna elettorale dai termini infuocati, dissimularono il disagio posando insieme per le foto. “Non c’eravamo mai incontrati, lo rispetto moltissimo. Abbiamo affrontato temi difficili, ma abbiamo anche parlato degli importanti risultati raggiunti durante la sua amministrazione. È stato un grande onore”, disse Trump che invece adesso non è disposto a stringere la mano a Biden.