“Queste elezioni sono state truccate, hanno cambiato l’esito del voto. È una vergogna. Gli abusi del 2020 non devono accadere mai più, non dobbiamo più permetterlo”. Non è bastato il processo per impeachment, per il quale è stato assolto in Senato ma che gli è costato le antipatie di una grossa fetta di parlamentari repubblicani: Donald Trump getta benzina sul fuoco e dal palco di Orlando, in occasione dell’annuale Conferenza dei conservatori americani (Cpac), continua ad aizzare i suoi sostenitori, che lo hanno accolto al grido di “Usa! Usa!”.
“Mi siete mancati”, dice, appena prende la parola. Poi l’ex presidente si dilunga in un discorso ben strutturato, preparato nel lungo periodo trascorso nella residenza di Mar-a-Lago da quando è uscito di scena, scalzato alla Casa Bianca da Joe Biden. “Lui (Biden, ndr) è stato un disastro, il suo primo mese è stato terribile”, tuona l’ex tycoon, che non nasconde la sua voglia di ricandidarsi per le presidenziali del 2024: “Il nostro viaggio insieme non è ancora terminato”. E a chi gli chiede se abbia intenzione di fondare un nuovo partito risponde: “Sono fake news, messe in giro per dividerci”.
La sua arringa ha compattato i repubblicani più radicali, presenti in massa tra la folla, che hanno accolto con diverse ovazioni le sue parole, anche quando l’ex presidente ha avanzato l’ipotesi che ad assaltare il Campidoglio lo scorso 6 gennaio ci fossero – sparpagliati nella folla – antifascisti e attivisti del movimento Black Lives Matter.
Discorsi e proclami anche contro “l’assalto del socialismo ai nostri valori”, che “con Biden farà passare tutti da ‘America First’ ad ‘America Last’”. E ancora le atlete transgender che “uccideranno lo sport femminile” e le pale eoliche che “uccidono gli uccelli”.
Sulla scuola il tycoon invoca la riapertura e il ritorno della didattica in presenza. “Joe Biden ha tradito i giovani americani, sta tenendo i nostri ragazzi chiusi in casa. Cresceranno con una cicatrice. Devono tornare a scuola, ora. Non c’è motivo per cui debbano stare a casa. Miliardi di dollari per l’istruzione non vengono spesi. A nome dei genitori, dico a Joe Biden di aprire le scuole e di aprirle subito”.
Al nuovo presidente, Trump rimprovera anche il rientro nell’Oms “pagando 500 milioni di dollari” e nell’accordo di Parigi sul clima “senza negoziare un’intesa migliore e sacrificando milioni di posti di lavoro e miliardi di dollari”.
Discorsi che a quanto pare sono ancora popolari nel suo elettorato. Secondo un ultimo sondaggio, il 59% lo vuole ancora leader e il 54% afferma che lo voterebbe comunque se si candidasse nel 2024. Tutto confermato dal tradizionale “straw poll”, il sondaggio informale che chiude la kermesse, col 55% dei presenti che lo vorrebbe candidato, e un tasso di gradimento al 97%. Distaccato l’astro nascente del partito, il suo alleato Ron De Santis, governatore della Florida.