Donald Trump mette in scena la sua personale vendetta contro i social network ed in particolare Twitter, ‘reo’ di aver marchiato come potenzialmente fuorvianti due tweet del presidente degli Stati Uniti in cui si equiparavano il voto per corrispondenza postale ai brogli in California.

The Donald ha infatti firmato nella serata di ieri un ordine esecutivo, l’equivalente di un decreto in Italia, per rendere più facile perseguire per via giudiziaria i colossi social come Facebook e Twitter qualora assumano il ruolo di “moderatore” di fake news, cancellando o segnalando, come nel caso del tycoon, post controversi.

Una decisione che sarà probabilmente impugnata dai giganti del web in tribunale, mossa che lo stesso Trump interpellato dai giornalisti ha dato per scontato: “Lo sono tutti, no?”, ha detto il presidente parlando del suo ordine esecutivo.

Proprio Twitter è la piattaforma che rischia maggiormente per la decisione di Trump. Dopo anni di perdite, proprio l’iperattivismo di Trump aveva ridato al social una nuova linfa. Il tycoon, che ha accusato il social fondato da Jack Dorsey di “fare attivismo”, ha minaciaot di chiudere il suo account, seguito da oltre 80 milioni di persone.

TWITTER CONTRO FACEBOOK – Per ora le minacce di Trump e l’ordine esecutivo non sembrano però preoccupare. Proprio l’Ad di Twitter Jack Dorsey in una serie di tweet ha ribadito che la società “continuerà a segnalare informazioni errate o contestate sulle elezioni a livello globale”. Una risposta anche al collega Mark Zuckerberg, Ceo e fondatore di Facebook, che in una intervista a Fox News aveva spiegato che la sua piattaforma “non deve essere arbitro della verità di quello che la gente dice online. In generale le società private, specialmente queste piattaforme, probabilmente non dovrebbero essere nella posizione di farlo”.

NUOVO TWEET DI TRUMP SEGNALATO – Questa mattina si è aperto però un nuovo fronte di scontro tra Trump e Twitter. Il social ha oscurato, ma non cancellato, un messaggio del presidente Usa sulle rivolte in corso a Minneapolis dalla comunità afroamericana per la morte di George Floyd. “Quando iniziano i saccheggi, si inizia anche a sparare”, ha scritto Trump, in un messaggio considerato dal social un incitamento alla violenza e per questo parzialmente oscurato.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia