Domani i funerali, Procura verso rito immediato
Tullio e Giuseppe uccisi in auto, il camionista non poteva sparare: la pistola solo per uso sportivo

Sarà don Mimmo Battaglia, l’arcivescovo di Napoli, a celebrare i funerali di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i due giovani di 26 e 27 anni di Portici uccisi a colpi di pistola nella notte di venerdì 29 ottobre ad Ercolano da Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore di 53 anni arrestati e accusato di duplice omicidio volontario.
L’ultimo saluto ai due ragazzi si terrà alle 15:30 nella chiesa di San Ciro, dove le salme giungeranno alle 14 per la camera ardente. Domani, in occasione delle esequie, il sindaco dii Portici Enzo Cuomo ha proclamato il lutto cittadino.
LE INDAGINI – Intanto emergono nuovi particolari e dettagli sulle indagini e gli accertamenti fatti dai carabinieri e dalla procura di Napoli. Palumbo, che si è difeso in sede di interrogatorio spiegando al magistrato di aver esploso 4-5 proiettili “nel buio” per mettere paura ai presunti ladri, sparando “verso le campagne di fronte”, non era in possesso di un porto d’armi per la difesa personale ma solo per la caccia.
Come riferisce l’Ansa, il particolare è emerso da ulteriori accertamenti disposti dai sostituti procuratori di Napoli Luciano D’Angelo e Daniela Varone. Palumbo, secondo quanto emerso dall’inchiesta, non solo dormiva con la pistola sotto il letto ma usciva di casa armato anche quando, di buon mattino, portava il cane a passeggio, il tutto a causa della “visita” dei ladri nella sua proprietà lo scorso 4 settembre.
Eppure, secondo le norme italiane in materia d’armi, non poteva farlo: la licenza per uso sportivo consente di caricare l’arma da fuoco e sparare solo al poligono di tiro. In casa deve essere scarica come lo deve essere anche durante il tragitto predeterminato verso il poligono di tiro.
Oggi intanto, alle 16, si terranno gli esami autoptici delle salme delle due vittime al Secondo Policlinico di Napoli con la relazione chiesta dalla Procura entro 30 giorni. Secondo quanto appreso dall’Ansa i sostituti procuratori di Napoli D’Angelo e Varone dovrebbero chiedere il rito immediato nei confronti del camionista, saltando l’udienza preliminare: una modalità prevista in caso di evidenza della prova
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