Il ruolo
Tutti contro Report, le insinuazioni su Antonella Giuli, sorella del ministro: “Lavora per la Camera ma è sempre con Arianna Meloni”. La replica: “Trent’anni di amicizia. I turni diversi? Mio figlio è malato”
Un passato in Fratelli d’Italia, poi l’incarico nell’ufficio stampa della Camera dei Deputati e la firma su un contratto che richiederebbe l’esclusività lavorativa. I fari di report sono ancora puntati su Giuli, stavolta però Antonella, sorella del ministro, sulla quale continuano a piovere insinuazioni dopo il servizio andato in onda ieri sera. “Giuli trascurerebbe il suo incarico per dedicarsi all’attività di comunicazione per Fratelli d’Italia”, l’accusa mossa in sintesi con tanto di testimonianza anonima. Una lettura dei fatti smentita dalla protagonista del servizio che per dimostrare la professionalità del suo lavoro si è vista costretta persino a dover rendere conto delle difficoltà della sua vita privata e familiare, lasciando allo stesso tempo alcune incognite su un presunto secondo impiego al seguito della sorella della premier, Arianna Meloni.
Nella puntata, Report inizia col ricordare la decisione del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di scegliere come capo ufficio stampa della Camera il suo ex portavoce Filippo Manvuller, e la conseguente nomina di tre addetti stampa: Caris Vanghetti, ex collaboratore di Forza, Piero Vizzani, ex responsabile ufficio stampa del Pd, e appunto Antonella Giuli, ex ufficio stampa di Fratelli d’Italia. A suggerire il suo nome, secondo Dagospia ci sarebbe stata proprio la premier Giorgia Meloni. “Antonella Giuli, vicinissima alla sorella della Premier, Arianna Meloni, si è occupata per anni di comunicazione di Fratelli d’Italia nei palazzi della politica”, ripercorre Report sottolineando il balzo in carriera con la nomina alla camera, con tanto di stipendio da 120 mila euro l’anno. Un lavoro però, che stando alla ricostruzione del programma, non verrebbe svolto in esclusiva, continuando la stessa Giuli a collaborare con l’ufficio stampa di Fratelli d’Italia, in particolare al seguito della sorella del Presidente del Consiglio.
Il testimone anonimo
E così nel servizio un testimone anonimo racconta dei molti privilegi lavorativi concessi a Giuli: “Le è stato dato molto tempo libero in più, e lo impiega in favore di FdI. Non partecipa ai turni del fine settimana ed è sollevata da tutta una serie di incombenze, come la rassegna stampa”. Incalzato sul tema, il coordinatore nazionale FdI Giovanni Donzelli ha ricordato, come il suo stesso partito in una nota ufficiale che “Giuli lavora per la camera dei deputati” e che “non fa attività politica”.
In ufficio nel giorno di ferie
Nel prosieguo della puntata si vede l’inviato Giorgio Mottola intercettare Antonella Giuli all’uscita da Montecitorio chiedendo spiegazioni sul perché fosse in ufficio anche in un giorno di ferie, insinuando un lavoro parallelo nell’ufficio stampa di Fratelli d’Italia e chiedendo conferma sulla natura esclusiva del contratto con la Camera dei deputati che vieterebbe anche la partecipazione ad attività politica. “Sono talmente attaccata al mio luogo di lavoro che vado anche se sono in ferie, sono venuta a prendere dei documenti in ufficio”, replica Giuli, precisando che non svolge alcuna attività per il partito e che con Arianna Meloni la lega un’amicizia trentennale.
La risposta di Antonella Giuli: “Non lavoro al mattino presto per seguire mio figlio malato”
Ma la verità sull’impiego del suo tempo libero la affida ad una risposta scritta al programma: “Vivo il tempo libero dal lavoro come meglio credo; e cioè, salvi rarissimi casi, con la mia famiglia. Mi vedo costretta a rendere pubblica una verità che io e mio marito avremmo voluto proteggere nel più stretto e amorevole riserbo: i miei fine settimana, i miei pochi attimi di libertà strappata alla vita sociale giornaliera, ma soprattutto le mie notti e i miei tormentati pensieri sono dedicati al mio dovere di madre di due bimbi piccoli uno dei quali […] è affetto da una grave patologia curabile ma non guaribile, tale da rendere necessario il contributo della legge 104 art.3 comma 3. Ecco perché, come tutti gli altri addetti stampa sanno, all’alba sono dispensata dalla selezione della rassegna stampa cui si dedicano i miei generosissimi colleghi: devo preparare mio figlio e portarlo a scuola, dove è atteso da un’ammirevole maestra di sostegno”.
Sulle insinuazione Giuli scrive che “sono facilmente smentibili dai diretti interessati; a cominciare da chi, ai vertici del secondo ramo del Parlamento, ha potuto verificare e apprezzare quotidianamente l’abnegazione e la disponibilità con cui onoro il mio impegno professionale”, tra le quale rientra “la gestione delle numerosissime conferenze stampa quotidiane organizzate da tutti i gruppi politici a Montecitorio”. E conclude con una domanda: “Era necessario che mi spingessi a tanto?”.
Le insinuazioni di Report sull’esclusività del rapporto lavorativo alla Camera
Nella replica, Report precisa che il solo obiettivo del servizio era quello di documentare come Giuli “abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d’Italia e in particolare di Arianna Meloni”, circostanza espressamente vietata dal suo contratto. Alcune immagini del servizio infatti hanno mostrato Giuli accompagnare Arianna Meloni in molti suoi eventi, muoversi come membro del suo staff, sbucare da dietro le quinte del palco e parlare per suo conto, come quando – ad esempio – viene ripresa mentre interloquisce con i giornalisti invitandoli ad aspettare nel farle domande: ”Parla tra poco”, si sente rassicurarli. Se Giuli dunque ha respinto al mittente anonimo le accuse di una organizzazione privilegiata del lavoro nell’ufficio stampa della Camera dei Deputati per dedicarsi a quello di Fratelli d’Italia, essendo stata costretta persino a dover parlare della sua quotidianità e vita familiare, a mancare sono ancora le precisazioni sulla natura esclusiva del suo rapporto lavorativo.
Le reazioni
Elisabetta Gardini vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati parla di un “attacco mirato e spietato, una vera e propria character assassination, contro chi viene considerato nemico politico. Il servizio annunciato di Report su Antonella Giuli è un chiaro esempio di questo pseudo giornalismo a tesi. Ignobile che una madre si senta costretta a parlare delle difficoltà di un figlio per difendersi da quello che è un vero e proprio linciaggio”. Nessuna traccia di ‘buon giornalismo’ nemmeno secondo il vice presidente della Camera, Giorgio Mulé: “Un miscuglio di pettegolezzi, delazioni anonime intrise di vigliaccheria e gratuite falsità senza riscontri se non quelli di un equivalente chiacchiericcio da bassifondi, dichiarazioni tagliate ad arte per tenere insieme un puzzle disordinato e senza trama”. “Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, la puntata di ieri sera della trasmissione Report li ha eliminati tutti”, conferma la deputata FdI Ylenja Lucaselli. Anche Davide Faraone, Italia Viva, prende le difese di Giuli: «Sono fieramente all’opposizione del governo Meloni e del ministro Giuli, ma non posso che esprimere solidarietà a lui e soprattutto a sua sorella per la violenza che sta subendo da quando il fratello ha preso il posto di Sangiuliano”. Sulla stessa linea Roberto Giachetti: “Mi divide tutto da Fdi e non credo sia un reato essere amica di Arianna Meloni. Ho avuto modo di conoscere la professionalità di Antonella Giuli in questi mesi. Non sapevo dei problemi di Giuli e non avrei mai dovuto saperlo. Trovo tutto semplicemente indegno”, ha scritto su X.
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