Nella diatriba che sta spaccando la piccola ma vivace comunità politica di Italia Viva, su una cosa sono d’accordo con Roberto Giachetti: se [tu, Luigi Marattin] vuoi farti il nuovo terzopolo senza Renzi, ora ne hai l’opportunità. Renzi torna nel centrosinistra (e poi torna nel PD, per me che scrivo) e tu Luigi puoi fondare con Enrico Costa e chi ti segue un nuovo partito libdem equidistante da centrosinistra e centrodestra, senza Renzi, senza Calenda, senza IV e senza Azione. Nel “lessico famigliare” di casa mia, a questo punto, si sarebbe aggiunto “Senza Amarilli!!!” ma questo è un riferimento che capiamo in cinque. C’è però che occorre aggiungere una riflessione politica. Ricordate il verso 102 del V canto dell’Inferno? Là dove Francesca spiega a Dante come le fu tolto l’amato Paolo, “e ‘l modo ancor m’offende”? Ecco, penso sia la frase che ha in questi giorni in testa il braverrimo onorevole Luigi Marattin, la prossima colonna di IV che presto saluterà Renzi dopo gli adii di Elena Bonetti ed Ettore Rosato. Alla fine, ne resterà uno solo.

Troppi cambiamenti di rotta, e troppo bruschi

Solo leggendo le ultime newsletter di Matteo Renzi, è passato in pochissimi giorni da “terzo polo col terzo nome da scegliere al congresso”, a “torniamo nel centrosinistra con Conte e Schlein da ratificare in assemblea nazionale”. Sulla base della prima uscita, all’indomani del bagno di sangue delle Europee, l’ottimo Luigi Marattin si è candidato quale possibile “terzo nome”. Questo è un fatto normale in ogni partito politico democratico. Ma è stato vissuto come reato di lesa maestà da parte di coloro che, iscritti o militanti di IV, interpretano IV come il comitato elettorale di Renzi. E non sono mica pochi, a pensarla così.
Insomma, Renzi a sto giro è riuscito sicuramente a spiazzare Conte e Calenda. Ma anche a spaccare l’atomo del suo comitato elettorale (IV) che, ahimè, si sta rivelando non essere un partito. Perché i partiti politici decidono le svolte fondamentali nei congressi con mozioni contrapposte e votate dagli iscritti. Non tramite intervista del Caro Leader su un giornale, e poi ratificata dall’Assemblea nazionale nominata per intero dal Caro Leader.
Postilla: sono stato iscritto a IV per 3 anni, dal 2020 al 2023. L’ho finanziata per 3 anni col mio 2×1000. L’ho sempre votata. Con enorme convinzione alle scorse Europee nel simbolo della Lista Stati Uniti d’Europa, perché sono anche un antiproibizionista e penso che la cultura radicale sia platino per un uomo come Renzi, che viene (dignitosamente) dal PPI e dagli scout. Significa che riconosco a Renzi enormi doti politiche. Infatti io lo considero uno statista, non solo un acuto politico.

Troppi errori politici esiziali: da Marino a Calenda

Questo però non mi ha mai impedito di notarne anche gli ormai tantissimi errori politici esiziali, sin dai tempi dell’inaudito disarcionamento del sindaco di Roma eletto dai cittadini, Ignazio Marino. In quell’occasione Renzi ebbe l’opportunità di andare contro il PD Roma allora per altro commissariato da Renzi stesso, e di schierarsi con un altro marziano come lui, anche se certamente un pochino più impolitico di lui.
Vogliamo poi parlare del fatto che Renzi ha creato dal nulla Carlo Calenda? Lo ha nominato a tutto. Lo ha resuscitato politicamente nell’agosto 2022 regalandogli le firme per partecipare alle politiche 2022, senza mai rendersi conto di che razza di Marchese del Grillo fosse Carlo Calenda. Di quali fossero le sue (chiarissime) mire personali. Di quanto ombelicale e sommamente impolitico fosse quel personaggetto.

E ‘l modo ancor m’offende

Come giudichereste voi un politico che crea e dà vita alla sua nemesi? Oggi la presenza di Calenda al Centro, forte di un 50-60% dei voti di quell’area che guida anzitutto in contrapposizione a Renzi, è forse l’unico motivo reale per cui Renzi sta decidendo di spaccare Italia Viva e di rientrare precipitosamente nel Centrosinistra. Certo: a Renzi non manca il dato di realtà: lo spazio al Centro per lui non c’è, e su questo lo applaudo. Ma ha contribuito a determinare lui questo dato di realtà.
L’errore di Renzi di questi giorni, del dettare la nuova collocazione di IV tramite un’intervista al Corriere, è solo l’ultimo in ordine di tempo. Sul rientro nel centrosinistra, e poi (per me) nel PD, secondo me sta facendo la mossa giusta. Ma la sta facendo nel modo peggiore possibile.
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Scrivere e insegnare sono le due cose che so far meglio. Beh, almeno tra quelle che si possono raccontare. Nel 2015 la Chicago Quarterly Review ha pubblicato la traduzione in inglese dei primi due capitoli del mio romanzo più venduto, il long-seller Angeli da un’ala soltanto, individuandomi come uno degli scrittori italiani contemporanei più interessanti. Peccato se ne siano accorti solo loro. I miei tre libri più recenti s'intitolano "Lo so f@re! Guida all'apprendimento misto e all'insegnamento (anche) a distanza” (Mondadori Education, 2020), “Tondelli: scrittore totale. Gli anni Ottanta fra impegno, camp e controcultura gay” (Pendragon, 2021). Nel maggio 2022 è uscita la terza edizione di “Angeli da un’ala soltanto” sempre per le edizioni Pendragon.