Tutto è iniziato con il ritrovamento il 4 giugno scorso di un cadavere avvolto in un sacco di plastica nelle campagne di Scisciano, comune della provincia di Napoli. Per giorni su quel macabro ritrovamento del cadavere legato e occultato è aleggiato il mistero, ora quel corpo ha un nome e anche chi lo avrebbe ucciso. Il gip del Tribunale di Nola ha convalidato il fermo emesso dal pm, ed eseguito dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della stazione di San Vitaliano, nei confronti di un romeno di 48 anni, Florin Sitariu. È gravemente indiziato dell’omicidio del connazionale 54enne Georghe Paraschiv.

Avrebbe ucciso il suo connazionale, poi avrebbe legato il cadavere collocandolo in una busta di plastica e lo avrebbe trasportato a bordo del suo scooter per poi abbandonare il corpo in un terreno del comune di Scisciano. Le indagini – spiegano i Carabinieri – hanno consentito di documentare, anche attraverso i numerosi filmati di videosorveglianza acquisiti che Sitariu, dopo essere stato in un negozio di Nola insieme a Georghe Paraschiv, il 2 giugno si era recato in compagnia della vittima presso la propria abitazione a Scisciano alla guida di uno scooter a lui in uso.

Dopo quel momento, Paraschiv non è stato più visto vivo. La notte del 3 giugno intorno alle 03:10 le videocamere di sorveglianza hanno ripreso Sitariu in via Cupa di Nola a Somma Vesuviana a bordo dello scooter con appoggiata sulla sella la grande busta di plastica contenente il cadavere. Lo teneva appoggiato proprio alle sue spalle. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, nelle prime ore del 3 giugno il fermato, dopo aver legato il cadavere e averlo riposto in una busta in plastica, si è disfatto della salma trasportandola a bordo dello scooter, abbandonandola su un terreno del Comune di Scisciano, dove poi è stato ritrovato il cadavere. Le indagini proseguono per raccogliere ulteriori indizi che possano far piena luce sul caso. Ancora da capire il movente del folle gesto.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.