Il marito non c’è più, ammazzato in pochi minuti di lucida follia da un passante indispettito forse da un apprezzamento alla sua fidanzata. Parole che hanno dato il via ad un massacro, un pestaggio con la stampella che utilizzava per camminare, lui che era stato vittima in passato di un incidente stradale.
È sconvolta Charity Oriachi, moglie 35enne di Alika Ogorchukwu, il venditore ambulante nigeriano pestato a morte nel pomeriggio di venerdì a Civitanova Marche davanti ai passati attoniti e fermi di fronte alla violenza messa in atto da Filippo Ferlazzo, l’operaio salernitano di 32 anni in stato di fermo.
“Voglio guardare quell’uomo negli occhi e chiedergli perché l’ha fatto. Perché ha ucciso mio marito”, sono le parole della donna, riportate oggi da Repubblica. Da una parte il dolore per la perdita, dall’altra la preoccupazione per il futuro: come fare a vivere e a garantire una esistenza ‘normale’ al figlio Emmanuel, otto anni appena?
“L’avevo visto uscire di casa stamattina (ieri, ndr ) – ricorda Oriachi con gli occhi gonfi di lacrime – oggi pomeriggio mi ha chiamato un amico di Civitanova, mi ha detto: “Corri, corri”, hanno ucciso Alika”. Giunta a Civitanova, sul corso Umberto, l’ha trovato già cadavere, coperto da un telo.
Nulla faceva pensare ad un tragedia simile. I commercianti della zona lo conoscevano bene e non hanno mai avuto problemi di sorta con Alika. Stessa cosa a San Severino, 50 chilometri circa da Civitanova Marche, dove abitava con moglie e figlio: “La città è sgomenta – osserva la sindaca di San Severino, Rosa Piermattei – Alika era una brava persona, perfettamente integrata nella nostra comunità. A volte chiedeva un aiuto, un po’ di attenzione, non ha mai dato problemi, né ai nostri concittadini né alla polizia locale”.
Dieci anni fa Alika, nato a Benin City, nel sud della Nigeria, era venuto in Italia in cerca di lavoro. “Io sono arrivata un anno più tardi, ci siamo conosciuti qui“, racconta la moglie. In poco tempo si sono sposati e hanno messo al mondo il figlio Emmanuel, che frequenta regolarmente le scuole elementari a San Severino. Anche ieri mattina Alika era uscito di casa con la sua borsa carica di accendini e fazzoletti da offrire ai passanti in cambio di pochi euro, come faceva quasi tutti i giorni: questa volta però ha incontrato la morte.