Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso questa notte durante un raid nella sua residenza a Teheran dove si trovava per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. L’assassinio è stato perfezionato da un missile guidato che ha colpito la sua abitazione alle 2 del mattino, ora locale. Assieme ad Haniyeh morta anche una sua guardia del corpo.

L’attacco è destinato a provocare una forte escalation. Proprio in questo momento, l’Iran sta tenendo una riunione di emergenza del suo Consiglio supremo per la sicurezza nazionale presso la residenza del leader Ali Khamenei. Come già annunciato dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, il “martirio di Ismail Haniyeh a Teheran rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra la Repubblica islamica dell’Iran e la cara Palestina e la resistenza”. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha detto che “Washington aiuterà Israele a difendersi se verrà attaccato”.

In Israele, c’è stata una posizione ufficiale di riserbo senza assunzione di responsabilità da parte del governo o delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Musa Abou Marzouk, un alto dirigente di Hamas, ha dichiarato ai media che “l’assassinio del comandante Ismail Haniyeh è un atto codardo che non rimarrà impunito”. Il ministro israeliano Amichay Eliyahu, il primo membro del governo a commentare l’accaduto, ha scritto su X che “la morte di Haniyeh rende il mondo un posto un po’ migliore” e ha aggiunto che questa azione è un modo per liberarlo da tale “sporcizia” e che “il pugno di ferro che li colpirà porterà pace e rafforzerà la capacità di vivere in pace con chi la desidera”.

Russia e Turchia hanno condannato l’assassinio. Nel frattempo, Israele ha chiuso lo spazio aereo sopra Hadera, una città a nord di Tel Aviv, a causa delle “attuali tensioni”. Il quotidiano Maariv ha riportato che l’Autorità aeroportuale ha emesso una direttiva in merito.

Chi era Ismail Haniyeh

Il capo di Hamas viveva in Qatar da qualche anno. Era nato nel gennaio del 1962, nel campo profughi di Shati (spiaggia in arabo) nella Striscia di Gaza, da genitori fuggiti dalla città di Asqalan dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948 dove è cresciuto. Aveva studiato nella scuole dell’Agenzia delle Nazioni Uniti e successivamente letteratura araba all’Università Islamica. Nel 1983 aderì al Blocco Studentesco Islamico. Considerato un precursore di Hamas, ha scalato i ranghi del movimento diventando stretto collaboratore del co-fondatore, il defunto sceicco Ahmed Yassin. Nel 1993 era tornato a Gaza per diventare preside nell’Università Islamica. La sua carriera politica lo ha visto occupare il ruolo di Primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007. Aveva 13 figli, tre dei quali uccisi durante un rai Israeliano all’inizio dell’anno. Mentre il 25 giugno, un attacco dell’esercito israeliano contro un campo profughi di Gaza ha ucciso dieci membri della famiglia di Ismail Haniyeh. Tra le vittime sua sorella Zahr Haniyeh. Ismail Haniyeh era a capo di Hamas dal 2017, quando ha sostituito il precedente leader Khaled Meshal.

Redazione

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