Il raid di Kiev
Ucraina, operazione ‘Dragonfly’ sugli aeroporti di Lugansk e Berdyansk: distrutti elicotteri e sistemi di difesa russi
Le forze speciali dell’esercito di Kiev hanno reso noto di aver attaccato i due aeroporti occupati. Diverse le perdite per l’esercito russo
La guerra in Ucraina va avanti. La notte scorsa le forze di Kiev hanno colpito due aeroporti occupati, uno a Lugansk e l’altro a Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia. A riportarlo è stato lo stesso esercito ucraino per le operazioni speciali con anche un video degli attacchi, ripreso poi dai media locali.
Secondo la versione ucraina sono stati distrutti nove elicotteri russi, un sistema di difesa aerea, un deposito di munizioni e varie attrezzature all’interno degli aeroporti. Anche alcune piste sarebbero state danneggiate. Inoltre, per Ukrainska Pravda, ci sarebbero decine di soldati russi uccisi e feriti durante l’operazione denominata ‘Dragonfly’. Un attacco, che se confermato da ulteriori immagini, sarebbe un pesante colpo per le forze di Mosca.
Operation “DRAGONFLY” of the Special Operations Forces of Ukraine to strike enemy equipment in the airfields near temporarily occupied Luhansk and Berdiansk. According to the latest data, losses in Berdiansk and Luhansk are as follows:
▪️nine helicopters of various… pic.twitter.com/QgFG7YEKXN
— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) October 17, 2023
I missili Atacms dagli Usa
Come riporta il Wall Street Journal, l’Ucraina ha lanciato per la prima volta missili Atacms forniti dagli Stati Uniti contro le forze russe. Potrebbe essere anche il caso degli attacchi avvenuti a Lugansk e Berdyansk. A quanto risulta al giornale statunitense, un piccolo numero di queste armi sono state inviate in segreto a Kiev proprio per permettere degli attacchi a lungo raggio.
Intanto, però, la controffensiva ucraina sembra essersi arrestata e l’arrivo delle temperature più rigide congelerà il fronte ancora di più.
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