Missili balistici hanno colpito il centro della città di Sumy, nel nord est Ucraino, questa mattina presto. L’arsenale ha preso di mira le strade affollate di gente nella domenica delle Palme provocando decine di morti (il bilancio provvisorio ne stima 20) e feriti, tra di loro ci sarebbero almeno 7 bambini. Le immagini diffuse dalle autorità locali raccontano una scena straziante: corpi insanguinati giacciono sull’asfalto, nei mezzi pubblici, all’interno delle automobili e perfino nelle abitazioni. L’attacco ha colpito il cuore della quotidianità, devastando una strada ordinaria, abitazioni civili, scuole, veicoli. Un video, diffuso sui social e rilanciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky tramite il suo profilo su X, mostra corpi distesi tra macerie e frammenti di cemento, alcuni già allineati sul terreno, con i soccorritori che con passo affrettato trasportano un cadavere fuori da un edificio e auto in fiamme sullo sfondo.

L’attacco mirato nella Domenica delle Palme

Il numero delle vittime continua a crescere con il passare delle ore. Il sindaco della città, Artem Kobzar, ha confermato un bilancio tragico: numerosi civili uccisi. Secondo Andriy Kovalenko, responsabile del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale per la sicurezza ucraino, l’attacco sarebbe stato lanciato deliberatamente proprio in occasione della domenica delle Palme, per causare il massimo numero di vittime.

La reazione di Zelensky

Profondamente colpito e indignato, il presidente ucraino Zelensky ha condannato duramente l’accaduto: “Hanno colpito una strada qualunque, la vita di tutti i giorni — case, scuole, auto. E lo hanno fatto in un giorno sacro, in cui le persone vanno in chiesa per celebrare la Domenica delle Palme. Solo un bastardo può arrivare a tanto”. Il presidente ha quindi chiesto una reazione decisa da parte della comunità internazionale: “La Russia deve essere trattata come si tratta un’organizzazione terroristica. È il momento di una risposta globale, forte e unitaria. Mosca cerca di seminare il terrore e, finché non subirà una pressione reale, la pace resterà un’illusione. I colloqui non fermano i missili. Serve un approccio netto, all’altezza della minaccia”.

Redazione

Autore