La beffa
Ue assente, Italia abbandonata e la Cina ci aiuta ma solo per speculare
Nessuna traccia di generosità da parte dei singoli Stati, che certamente avrebbero potuto condividere materiale con l’Italia come l’Italia avrebbe fatto con loro, ma sono apparsi più preoccupati di ritrovarsi impreparati di fronte al diffondersi della pandemia che di tentare di arrestare la diffusione del virus ai confini dello Stivale.
È un atteggiamento comprensibile ma sbagliato: l’errore grave di voler considerare il virus prima come un problema solo cinese e poi, in Europa, come un problema solo italiano. Gli unici ad autorizzare le vendite di mascherine e occhiali protettivi – ovviamente a pagamento, solo pochi giorni fa, dopo averle inizialmente bloccate, sono stati i tedeschi. Peggio dell’egoismo c’è solo l’opportunismo di chi approfitta di una tragedia per la propaganda. Non può chiamarsi diversamente l’operazione messa in campo dalla Cina, che rivendica di avere caricato su un Airbus A-350 arrivato in Italia giovedì – con tanto di foto ripubblicate dal sito dell’Ambasciata e messaggio di sostegno in doppia lingua – “9 pancali con ventilatori, elettrocardiografi, decine di migliaia di mascherine e altri dispositivi sanitari inviati dalla Croce Rossa cinese a quella italiana”.
Nessuno a dire che saranno tutti pagati – grazie agli ingenti stanziamenti del governo – e che la Cina è il maggior produttore mondiale di questo genere di tecnologie. Oggi, con l’epidemia quasi sotto controllo sul suolo patrio, può rifarsi dell’enorme danno economico subito dallo stop forzato. Soprattutto non c’è nessuno che abbia il coraggio di ricordare le proteste della stessa ambasciata quando fu proposto all’Unione europea di sospendere i voli con la Cina in via cautelativa e di sottoporre chi entrava nella Ue a un questionario sullo stato di salute: in due mosse si sarebbe potuta contenere la diffusione e isolare i primi casi.
Il problema non è la Cina, che dà molta importanza alla propaganda di regime e non è nuova a questo genere di operazioni, ma chi si presta ad alimentare il suo gioco. Lo ha fatto purtroppo il governo italiano opponendosi allo stop dei voli un mese fa e mostrando gratitudine per chi ha consentito la diffusione del virus con colpevoli ritardi e ci vende oggi materiale sanitario come se fosse un dono dal cielo. La complessa geometria delle relazioni internazionali è fatta di investimenti di lungo periodo ma anche di una grande determinazione nel fare i propri interessi. E gli interessi del nostro governo in materia internazionale sono tutt’altro che chiari.
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