Il parere
L’Ue rimanda la manovra italiana, documento “non pienamente in linea” per la Commissione. Gentiloni: “Non è bocciatura”
La manovra del governo Meloni non è pienamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio, secondo la Commissione.

La manovra del governo Meloni non è pienamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio. È quanto emerge dal giudizio della Commissione sul documento programmatico dell’Italia, che viene messa insieme ad altri otto paesi, tra cui la Germania. Manovra, quindi, rimandata da Bruxelles. Ci sono invece anche quattro Paesi giudicati “non in linea”, per cui sono esortati ad adottare le misure necessarie.
Il giudizio europeo sulla manovra di bilancio italiana
L’Italia dovrà “tenersi pronta” per correggere il tiro. Il 14 luglio scorso le raccomandazioni del Consiglio erano state di prevedere una politica prudente sul bilancio, in particolare limitando l’aumento della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 e non più dell’1,3%. Secondo le previsioni Ue sarà dello 0,9%. Nel 2023, con il superbonus, è stata superiore alle attese e se si tiene conto di questo quadro “il conseguente tasso di crescita nel 2024 sarebbe superiore al tasso di crescita raccomandato, dello 0,6% del Pil”.
È il parere sul documento programmatico dell’Italia: “La spesa primaria netta finanziata a livello nazionale è valutata come non completamente in linea con la raccomandazione”. Giudizio simile per quanto riguarda i risparmi dalla graduale eliminazione delle misure di sostegno energetico che “non verranno interamente realizzati per ridurre il disavanzo pubblico”. Secondo le previsioni della Commissione, infatti, il taglio dei sussidi contro il caro energia dovrebbero essere attenuati entro la fine del 2023, con un impatto di riduzione del deficit nel 2024 dell’1% del Pil.
Manovra, squilibrio macroeconomico dell’Italia
L’Italia, inoltre, sempre secondo l’esecutivo Ue si trova poi di nuovo in squilibrio macroeconomico. Per questo dovrà, insieme ad altri 11 Paesi, condurre esami approfonditi per non rischiare una procedura d’infrazione.
Il giudizio sugli altri Paesi, Francia bocciata
Il giudizio con riserva della Commissione Ue è stato riservato all’Italia, ma anche ad altri otto Paesi. C’è l’Austria, la Germania, il Lussemburgo, la Lettonia, Malta, i Paesi Bassi, il Portogallo e la Slovacchia. A essere bocciate, invece, Finlandia, Belgio, Croazia e soprattutto Francia. Sette i promossi: Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania.
Il commento del commissario Gentiloni
“Per definizione abbiamo un rapporto costruttivo, con il governo italiano così come i governi dell’Ue in generale. Nel caso del disegno di legge di bilancio la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni: non si tratta di una bocciatura ma si un invito alla prudenza di bilancio e un invito a usare al meglio le risorse comuni europee. Penso che la valutazione del Dpb italiano sia molto chiara, non una bocciatura ma un invito in quelle due direzioni”. A dirlo è stato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.
La Commissione “intende aprire procedure di deficit eccessivo in base all’esito dei dati di bilancio del 2023”. Parole del vicepresidente dell’esecutivo comunitario Valdis Dombrovskis, che ha ricordato come il limite dei trattati sia il tetto del deficit al 3% del Pil. “Guarderemo ai dati di Eurostat che arriveranno credo a marzo. Quelli saranno i dati che considereremo per prendere questa decisione a fine giugno 2024” ha detto Gentiloni. Sempre secondo il commissario italiano, non c’è l’allarme per Roma di fare manovre correttive: “I nostri inviti sono, diciamo così, uniformi per i vari gruppi di Paesi. E per i Paesi non pienamente in linea sono inviti a prendere le misure opportune e non a fare manovre correttive”.
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