Patrick Zaki, condannato ieri a tre anni, ha ricevuto la grazia presidenziale come hanno reso noto le autorità egiziane. Il “Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche”: lo ha scritto su Facebook un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz.

Il rilascio – Il rilascio di Patrick Zaki è previsto nelle prossime ore. La madre e lo zio si sono recati alla stazione di polizia di Nuova Mansura proprio per attendere la liberazione. “Se Dio vuole, sarà a casa già oggi”, ha detto uno degli avvocati del ricercatore egiziano, Samweil Tharwat.

La condanna a tre anni di ieri

Zaki era stato condannato a tre anni di carcere. Il verdetto era arrivato dal palazzo di Giustizia di Mansura, in Egitto, dove si era pronunciato il giudice monocratico di una corte per la sicurezza dello Stato. “Calcolando la pena già scontata – aveva dichiarato l’avvocato dell’attivista, Hazem Salah – si tratta di un anno e due mesi”.

Sono stati infatti 22 i mesi di custodia cautelare passati in prigione, da quando nel 2020 era finito sotto accusa per le sue opinioni politiche. Alla stessa fonte, la legale Hoda Nasrallah ha fatto sapere che chiederà al governatore militare di annullare la sentenza, non soggetta ad appello o cassazione, o di far rifare il processo come è avvenuto nel caso di Ahmed Samir Santawy. Al termine del processo, il ragazzo era stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno. In aula erano presenti anche due diplomatici italiani assieme a rappresentanti di Stati Uniti, Unione Europea, Svizzera e Canada. 

Soltanto lo scorso 5 luglio si era laureato con 110 e lode, in collegamento video, presso l’Università Alma Mater di Bologna con una tesi su giornalismo, media e impegno pubblico nel corso di letterature moderne comparate post coloniali curriculum Gemma.

Le reazioni

Scalfarotto (Az-Iv), bentornato Patrick ma giustizia per Giulio Regeni –  “Non pensi il presidente Al Sisi che questo esito positivo, del quale ci compiacciamo, abbia risolto anche la grave questione che ancora abbiamo sul tavolo. Bentornato Patrick ma giustizia per Giulio Regeni”. Lo ha detto il senatore del gruppo Azione-Italia viva Ivan Scalfarotto, intervenuto in Aula al Senato. “Voglio riconoscere il lavoro del governo e soprattutto quello della Farnesina, dei diplomatici che sempre, qualunque sia il governo, si distinguono per essere tra i migliori del mondo. Voglio ringraziare l’ambasciatore Michele Quaroni e tutto il suo team al Cairo. Certamente – ha aggiunto il senatore di Italia viva – questa soluzione positiva migliora e alleggerisce i rapporti tra Italia e Egitto, che erano stati colpiti dalla sentenza di ieri, che era stata uno schiaffo sulla faccia del nostro paese. Però questo felice esito non deve farci rallentare il lavoro perché  si giunga finalmente alla verità per Giulio Regeni”

Crosetto, la grazia concessa da Egitto “non è un atto casuale, frutto di lavoro” – La grazia concessa dal presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, al ricercatore Patrick Zaki “non e’ un atto casuale. E’ il frutto di lavoro, di rapporti, di serieta’, di considerazione, di diplomazia, di senso delle istituzioni, di rispetto. Perche’ c’e’ chi passa le giornate a criticare e c’e’ chi lavora”. Cosi’ su Twitter il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Lepore, grande gioia, spero di abbracciarlo presto – “Una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto. Per ora mi fermo qui, attendiamo altre notizie e speriamo che Patrick possa lasciare il Paese per averlo qui, è una grande gioia per Bologna, lo voglio ripetere”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. 

Bonelli (Avs), contenti che Patrick torni libero  –  “Siamo contenti che Patrick Zaki torni libero, possa tornare a Bologna e sposarsi con la sua compagna. La grazia di al-Sisi pero’ e’ la conferma di un sistema feudale che dispone della vita delle persone e che conferma in maniera drammatica che questo e’ un regime che si basa sulla violazione dei diritti umani per determinare il controllo sociale sulla popolazione. Violazione dei diritti umani su cui il governo italiano non fa nulla, anzi continua negli affari con l’Egitto. Noi continuiamo a invocare verità per Giulio Regeni, perché vogliamo vedere gli assassini di Giulio davanti a un tribunale”. Lo ha detto il co-portavoce di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, durante il presidio di Amnesty International Italia, a Roma.

Ciriani, grande successo Governo e intero Paese –  “In attesa della ufficializzazione” della notizia della grazia “mi aggiungo ai sentimenti di sollievo e felicità espressi da tutti i gruppi in Aula, è il ritorno a casa di un a ragazzo che tutti volevano”. Così il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, prendendo la parola in Senato. “Questo è un grande successo del governo attuale e di quelli precedenti, grazie al corpo diplomatico che non ha mai smesso di lavorare in silenzio”, aggiunge: “Siamo di fronte a un grande successo del governo e dell’Italia intera, ora aspettiamo presto Patrick Zaki in Italia”.

Giulio Pinco Caracciolo

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