Un delicato incarico che ha portato la speranza
“Un onore rinunciare al Natale con i miei bimbi per dare il vaccino agli italiani”, il racconto del carabiniere che ha portato il siero
Celestino Piccirillo, 40 anni, è il maresciallo capo dei carabinieri che, a comando di altri 4 uomini dell’Arma della squadra operativa di supporto del Sesto Battaglione Toscana, ha portato le preziose fiale di vaccino dal valico del Brennero in Italia. Un delicato incarico che ha riportato la speranza in tutta Italia. “Portare le prime dosi di vaccino è stato un onore e un bel regalo di Natale per il Paese”, ha detto.
Il militare ha però dovuto rinunciare a passare il Natale con moglie e bambini. Un sacrificio che ha compiuto di buon grado per il bene della collettività. “Ho spiegato ai miei figli che fare il carabiniere è aiutare gli altri e loro hanno capito”, ha raccontato in un’intervista al Mattino.
Non si aspettava che il 24 dicembre il suo comandante gli avrebbe affidato un incarico così importante per tutti. “Noi carabinieri siamo abituati a contrastare la criminalità, quando veniamo investiti di compiti cosi nobili è davvero stupendo, gratificante”, ha detto.
Per lui il dispiacere di essere lontano da casa a Natale è stato ripagato dal sentito “grazie” dei cittadini, “ci ha ripagato nell’anima”. E racconta il suo viaggio dal Brennero a Roma: “Siamo andati in quattro con due auto, una in anticipo e l’altra che segue. Il mio gruppo è preparato per agire in situazioni di rischio. Noi siamo una squadra addestrata ad intervenire in caso di attentati. Questi vaccini sono particolarmente ambiti, hanno un valore nel mercato nero. Non bisogna escludere che qualcuno voglia rubarli”.
Poi le soste durante il tragitto per far riposare l’autista del furgono con i vaccini con il motore sempre acceso per non far rovinare le preziose fiale. Alle 19 l’arrivo a Roma alla caserma Salvo D’Acquisto. “Lì diversi comandanti in divisa ci hanno salutato militarmente, è stata una soddisfazione”, ha raccontato. Ma la soddisfazione più grande è stata quella di trovare nella sua squadra il suo stesso entusiasmo. Durante il breafing prima di partire per la missione si è sentito dire dai suoi uomini: “comandante ci siamo, rinunciamo al Natale e facciamo un servizio al Paese”
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