Una longevità sana per contrastare le patologie: la mission della fondazione Valter Longo

Ottimizzare una longevità sana, promuovendo stili di vita salutari e abitudini alimentari che possano rallentare e contrastare l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età o non trasmissibili tra le quali tumori, diabete, obesità, malattie cardiovascolari, autoimmuni, come il Morbo di Crohn e la sclerosi multipla, e patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Di questo si occupa Fondazione Valter Longo, organizzazione non profit nata per volontà del Prof. Valter Longo, ad oggi riconosciuto come uno dei massimi esperti a livello internazionale in materia di longevità, nutrizione, invecchiamento e malattie ad esso correlate.

Parte dei casi riconducibili a queste malattie potrebbe essere meglio contrastata, sulla base di studi scientifici riconosciuti, attraverso utili e fondamentali modifiche nutrizionali. La nostra missione è consentire a tutti i cittadini di condurre una vita in salute, attiva e indipendente, pur invecchiando in maniera sana.

Dedichiamo quotidianamente i nostri sforzi dal punto di vista preventivo e terapeutico per raggiungere questo obiettivo attraverso due direttive. La sensibilizzazione del pubblico di tutte le età, in particolare bambini, perché il peso in eccesso e una vita non bilanciata compromettono la buona salute di tutte le generazioni, esponendo i più giovani a una vita di malattia in età adulta. E l’assistenza sanitaria in ambito nutrizionale per curare, prevenire o supportare le persone affette da diverse patologie che vivono in una particolare condizione di emergenza o di disagio psichico, fisico ed economico.

I nostri nutrizionisti lavorano insieme a medici, specialisti, operatori sanitari per aiutare, in particolare, quella porzione della popolazione più a rischio o già malata. Intervenire direttamente sull’invecchiamento nel corso del tempo è una formula preventiva di molte patologie e fragilità, più efficace rispetto al curare ogni singola malattia al momento del suo apparire. Ciò farebbe anche risparmiare i costi derivanti dalla spesa sanitaria riducendo i casi di malattie evitabili. Agire di anticipo su determinati fattori di rischio acceleratori dell’invecchiamento – come regime alimentare, esercizio fisico, fumo e alcol – porterebbe a un miglioramento generale della salute degli individui, agevolando una sana longevità e un allungamento della vita di 12-14 anni con la conseguente riduzione delle morti da malattie cardiovascolari e tumori di oltre il 65%.

In Italia, purtroppo, oltre un terzo delle malattie o morti premature potrebbe essere evitato. Le persone che muoiono prima dei 75 anni a causa di malattie “evitabili” è il 33,7% del totale dei decessi, la maggior parte dei quali causata dalle patologie cardiovascolari, tumorali e dal diabete, le cui diagnosi negli ultimi 40 anni si sono quadruplicate a livello globale. Oltre all’aspetto legato alla salute, lo sviluppo di queste malattie condiziona pesantemente la spesa sanitaria che – secondo l’Istat – è determinata per oltre 82 miliardi dall’assistenza per cura e riabilitazione, gravando sul Pil per più del 5%.

L’analisi della mortalità evitabile rappresenta uno strumento utile alla valutazione di strategie e azioni di sanità pubblica finalizzate a contrastare questi decessi prematuri. L’ultimo report italiano su sovrappeso e obesità parla chiaro: negli ultimi trent’anni l’aumento dell’incidenza del sovrappeso è stato del 30% e l’obesità è aumentata del 60%. Ad oggi i bambini italiani sono i più in sovrappeso d’Europa, subito dopo Cipro, con numeri equivalenti a quelli degli Stati Uniti. Bambini e adulti mangiano troppi amidi e troppe proteine, entrambi al centro dell’accelerazione dell’invecchiamento.

Informazione, monitoraggio e interventi pro-longevità sana sono il “tris d’assi” vincente che Fondazione Valter Longo propone. Essendo scientificamente dimostrato come il grasso in eccesso sia un fattore di rischio per morte prematura, sarebbe auspicabile poter applicare a livello nazionale quello che Fondazione Valter Longo svolge quotidianamente attraverso la propria attività. È certo una idea ambiziosa, ma proponiamo di arruolare 10mila Nutrizionisti. Attraverso visite personalizzate, programmi di educazione alimentare e divulgazione scientifica – come un esercito capillarmente distribuito sul territorio italiano – potrebbero lavorare nelle comunità, nelle scuole, associazioni sportive e presso le famiglie, anche insieme a medici generici, specialisti, pediatri, operatori sanitari, per cambiare la vita a quella porzione della popolazione italiana più a rischio, già malata o più fragile.

È auspicabile che i diversi governi favoriscano e aumentino gli investimenti nella ricerca scientifica, e si evitino tagli al sistema sanitario nazionale e regionale. Inoltre, va riconosciuto il ruolo del Non Profit nell’attuale sanità nazionale, anche attraverso la creazione di sistemi maggiormente integrati tra politiche pubbliche e welfare privato sociale. Dobbiamo investire davvero su una rinnovata sensibilizzazione individuale che possa consentire alle persone di comprendere il ruolo fondamentale sulla salute di un corretto stile di vita e scelte alimentari consapevoli.