Università a Scampia, primi 30 giorni di disagi: aule studio chiuse, finestre blindate e studenti in piedi

Finestre serrate e impossibili da aprire perché “altrimenti salta il sistema di sicurezza“, aule studio inaccessibili perché non ancora arredate, corsi spostati in altre sedi, classi piccole e con pochi posti disponibili nonostante i corsi siano a numero chiuso. Inizia in salita la nuova avventura dei corsi delle Professioni sanitarie della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli inaugurata a metà ottobre a Scampia. Doveva essere un punto di riferimento per i tanti studenti dell’area a nord di Napoli che vivono in quartieri-dormitorio, dove c’è poco o nulla e dove gli investimenti nella cultura e nella formazione latitano. Alla fine, per il momento, si è rivelata l’ennesima inaugurazione simbolica di una struttura che offre un servizio alla collettività assai parziale.

Nonostante la passerella di rito lo scorso 17 ottobre, con la visita nella nuova sede di viale della Resistenza del ministro dell’Università e della Ricerca del governo Draghi  Maria Cristina Messa, del sindaco di Napoli (ed ex rettore delle Federico II) Gaetano Manfredi, del rettore attuale Matteo Lorito e di alti profili istituzionali che hanno voluto ‘benedire’, con la propria presenza, la facoltà nata nell’ex quartiere di Gomorra, a un mese di distanza dall’inaugurazione in pompa magna, i fatti dicono altro e gli studenti che frequentano l’edificio lamentano tutta una serie di mancanze che rendono ancora più complicato il loro percorso di studi.

A raccogliere le numerose istanze di ragazzi e ragazze iscritti alla Facoltà di Scienze Infermieristiche è Giuseppe Mancini, vicepresidente del Coordinamento Territoriale di Scampia, che al Riformista segnala tutta una serie di disservizi quotidiani.

“Innanzitutto è paradossale che in una facoltà universitaria non siano accessibili le aule studio. Ci sono studenti che arrivano dalla provincia napoletana e casertana e che, tra un corso e l’altro, spesso separati da un intervallo di diverse ore, non hanno la possibilità di fermarsi in Facoltà perché non ci sono aule disponibili per studiare. Questo – precisa Mancini – è un problema che riguarda tutta l’Ottava Municipalità Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia, dove è presente una sola biblioteca, la Domenico Severino, che però chiude alle 14″. Insomma per gli studenti dell’area nord manca un luogo dove poter studiare ma anche dove potersi intrattenere “dopo il corso della mattina e in attesa di quello pomeridiano sfruttando il tempo a disposizione per preparare gli esami”.

Altra problematica è relativa all’assenza di una mensa, di un bar, di distributori automatici. Al momento non c’è nulla di tutto questo, gli studenti non possono mangiare nelle aule e per comprare qualcosa devono uscire dall’Università. Da una parte questo potrebbe essere anche un aspetto positivo perché così si movimenta il quartiere e si valorizzano le attività commerciali. Dall’altra l’assenza anche di un semplice distributore automatico rende tutto più complicato per la quotidianità degli studenti all’interno della Facoltà.

Aule piccole ma, soprattutto, blindate con “gli studenti – racconta Mancini – che non possono aprire le finestre perché sono applicati dei sistemi di sicurezza contro i furti, soprattutto di notte, che potrebbero disattivarsi o addirittura rompersi in caso di apertura”. Ore e ore chiusi dentro, senza la possibilità di cambiare aria, per salvaguardare la struttura dal possibile ingresso dei ladri. A questo si aggiunge che alcuni corsi, quelli di Scienze Infermieristiche, stati di recente spostati al Policlinico, costringendo gli studenti a un via vai, mezzi pubblici permettendo, tra la periferia nord di Napoli e la zona ospedaliera della città.

Ai disservizi dovuti probabilmente anche problemi burocratici e a gare d’appalto ancora in corso (ma l’inaugurazione però andava fatta…) per gli arredamenti e per la gestione del bar o dei distributori automatici, la Federico II ha risposto la scorsa settimana celebrando, attraverso una nota stampa, la prima seduta di laurea, del tutto simbolica, nella sede di Scampia. “Nel complesso, appena inaugurato, sono stati proclamati dottori sei studenti del Corso di laurea in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Tutti con voti massimi” ha tenuto a precisare l’Ateneo napoletano.