Gli Stati Uniti hanno sanzionato Aleksandar Vulin, capo filo-russo dell’Agenzia serba per la sicurezza e l’informazione (BIA), accusandolo di usare la sua posizione per aiutare Mosca con attività “nocive”, e di avere legami con un trafficante d’armi e un giro di narcotraffico.
Vulin, che è anche il capo del Movimento socialista co-governativo, è il primo alto funzionario serbo che è stato sanzionato dagli Stati Uniti da quando Vucic ha assunto l’incarico presidenziale in Serbia nel 2017. In passato è stato anche ministro dell’Interno e della Difesa.
Di conseguenza, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato che tutte le proprietà e gli interessi di Vulin negli Stati Uniti o in possesso o controllo di persone statunitensi devono essere bloccati e segnalati all’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro.
OFAC che ha affermato che Vulin, uno stretto alleato del presidente Aleksandar Vucic, è stato anche implicato in “operazioni illegali di stupefacenti e uso improprio di cariche pubbliche” e nella promozione della “influenza maligna della Russia”. Vulin avrebbe “usato le sue posizioni pubbliche per sostenere la Russia, facilitando le attività tossiche della Russia che degradano la sicurezza e la stabilità dei Balcani occidentali e fornendo alla Russia una piattaforma per aumentare la sua influenza nella regione”.
La reazione di Vulin: “Usa spargono odio e stupra la verità”
“Dopo l’aggressione criminale della Nato guidata dall’America, dopo l’organizzazione del putsch del 5 ottobre (del 2000, che segnò la caduta del regime di Slobodan Milosevic), dopo l’appoggio criminale all’indipendenza del cosidetto Kosovo, l’imposizione di sanzioni ad Aleksandar Vulin quale direttore del Bia è un nuovo attacco diretto alla Serbia e alle istituzioni serbe”, ha tuonato in un comunicato il Partito socialista di Vulin. “Washington come sempre mente anche ora, sparge odio e stupra la verità definendo Vulin un narco-dealer dopo che è stato lui ad annientare i narco-clan che operavano con l’appoggio della Cia”, ha aggiunto il comunicato di fuoco.
Il capo dei servizi segreti della Serbia, che è notoriamente su posizioni nazionalpatriottiche e fortemente filorusse e che è stato in passato ministro dell’Interno e della Difesa, è accusato da Washington di aver utilizzato i suoi incarichi per appoggiare la Russia, facilitando con ciò “le attività maligne russe che danneggiano la sicurezza e la stabilità nei Balcani occidentali”, garantendo a Mosca una piattaforma per accrescere la sua influenza nella regione. Le sanzioni prevedono tra l’altro il blocco di tutte le proprietà di Vulin negli Usa, e di qualsiasi altra cosa legata in modo diretto o indiretto al capo del Bia. “Per gli assassini della Casa Bianca (riferimento ai raid Nato del 1999, ndr), la colpa di Vulin sta nel fatto che rispetta il diritto internazionale e che non accetta che anche noi veniamo trascinati nel conflitto occidentale a est. La posizione di Vulin è che vogliamo la pace e non vogliamo essere dalla parte russofoba in una guerra fratricida”.