La lettera
Vaccini, la protesta di medici generali e odontoiatri: “Cadono le braccia per come è organizzata la somministrazione”
Caro Riformista, viviamo giorni di grande speranza legati all’arrivo del vaccino anti-Covid che dovrebbe portarci fuori dalla tragedia sanitaria ed economica nella quale siamo caduti con privazioni della libertà con pochi precedenti nella storia. Adesso che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel, purtroppo, assistiamo a scelte ingiustificate e non adeguate al momento. Veniamo ai fatti. A fine dicembre sono arrivate le prime dosi dei vaccini. Dopo una giornata dal forte impatto emotivo si doveva procedere alla immunizzazione degli operatori sanitari che tanto hanno dato alla causa della salute pubblica, da ogni parte riconosciuti come gli “eroi” di questa guerra contro un nemico invisibile.
Quando ci si aspettava la naturale presa di coscienza del compito, ecco che l’organismo deputato a organizzare la somministrazione del farmaco tirava dal cilindro il colpo di teatro che farebbe cadere le braccia a chiunque. La somministrazione è stata organizzata per categorie, inserendo i medici di medicina generale e gli odontoiatri tra gli ultimi a beneficiarne stante il rischio che quotidianamente si corre nel corso dello svolgimento della professione. Tutto ciò in una serie di vorticosi e confusi incontri avuti nell’Unità di crisi regionale che hanno portato a ritenere chi sta dietro una scrivania (con tutto il dovuto rispetto) più esposto di chi opera a contatto coi pazienti portatori di infezione. Poi abbiamo dovuto assistere a quanto si è verificato nella Mostra d’Oltremare. A tutto questo si aggiunga che per altri operatori sanitari come i neo-abilitati, i medici disoccupati e i pensionati, non è dato sapere quando arriverà il turno per la somministrazione del vaccino.
Queste scelte sono in linea con gli atteggiamenti che personale dell’Unità che gestisce l’emergenza sanitaria ha rivolto contro gli operatori sanitari, financo con sollecitazioni a denunciare i medici che non si recavano a casa di pazienti Covid per omissione di assistenza (cosa poi smentita dal Tar del Lazio), o, ancora, l’accusa a mezzo stampa, da parte dei massimi dirigenti del 118 campano ai medici di guardia medica che (ancora una volta!) si rifiutavano di assistere i pazienti Covid, accusando gli stessi di scarso lavoro, concludendo, con la scelta che vede i medici di medicina generale e gli odontoiatri “meno esposti” al rischio di chi lavora al riparo di una scrivania.
Tutto questo è frutto di una confusione di ruoli e compiti, per chi pensa di essere sindacato e parte pubblica al tempo stesso oppure dirigente del servizio emergenza e rappresentante dell’ordine, che in momenti come questi è impossibile sostenere senza che ne derivi un serio danno alla salute dei cittadini, alla dignità dei medici e alla professionalità di tutti gli operatori sanitari. A questo aggiungiamo l’assurdo tentativo di non fare svolgere le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine che rende i medici e gli odontoiatri senza una reale e forte rappresentanza che rende il quadro di una dirigenza legata solo alla poltrona.
Viviamo una situazione di emergenza e si devono porre in essere scelte chiare: i medici di medicina generale e gli odontoiatri sono una categoria ad altissimo rischio contagio e devono essere vaccinati in tempi brevissimi senza le alchimie astruse che si producono nel chiuso di stanze lontane dalla realtà. Speriamo si rinsavisca in tempo. Chi legge prenda coscienza, chi può agisca.
© Riproduzione riservata