Perché l’Italia oggi, nel giorno già ribattezzato V-Day, Vaccine Day, ha ricevuto solo 9.750 dosi di vaccino anti-Covid contro le 150mila arrivate in Germania? È l’interrogativo posto via social da Roberto Burioni, virologo del San Raffaele di Milano che ha lanciato la questione sui diversi piani (e numeri) a livello europeo.

Se l’assicurazione arrivata dai vertici europei, Ursula von Der Leyen in testa, era di un piano unico segnato da una comunione di intenti rappresentata proprio dal Vaccine Day odierno, i numeri parlano almeno oggi di altro.

Le dosi iniziali del vaccino Pfizer-BioNtech sono infatti ben diverse tra i diversi Stati: se l’Italia ne ha ricevute meno di 10mila nel primo giorno, la Germania ne ha a disposizione 150mila, la Spagna 350mila, la Svizzera 107mila, la Danimarca 40mila, l’Ungheria 35mila. Da cosa deriva la disparità di trattamento?

Dal Ministero della Salute fanno sapere che le dosi di Pfizer consegna a tutti i Paesi europei per il 27 dicembre sono in numero “simbolico” e che la vera distribuzione inizierà dalla settimana che inizia il 28 dicembre. Nel primo trimestre 2021 Pfizer-BionTech e Moderna forniranno all’Italia da contratto “rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Quanto alla Germania, i teutonici avrebbero utilizzato una sorta di ‘trucco’ per ottenere le 156mila dosi pronte da stamattina per il V-Day. Di fatto ognuno dei 16 Bundesland, ovvero ogni regione, ha ottenuto 9750 dosi, sfruttando così il sistema di Stati Federali in cui è divisa la Germania.

Redazione

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