La situazione alla Mostra d’Oltremare di Napoli è degenerata poche ore dopo che è stato inaugurato il nuovo Covid Vaccine Center dell’Asl Napoli 1. Da venerdì a sabato su social e giornali non si è parlato d’altro che delle lunghe code che si sono susseguite. Poi domenica la situazione è rientrata con la consegna di numeri che hanno disciplinato i turni e gli orari.

“Convochiamo moltissimi sanitari per un motivo – aveva spiegato Mariella Corvino, direttrice sanitaria dell’Asl Napoli 1 – non buttare i vaccini. Quando si scongela, la dose può essere usata entro sei ore, ma all’Ospedale del Mare a volte molti convocati non si presentavano in tempo e così chiamavamo altri sanitari del nosocomio per usare le dosi. Qui non abbiamo riserve per questo chiamiamo tanti operatori. Le file ci sono ma la priorità è non sprecare dosi di vaccino”. A questo si aggiunge il tempo tecnico necessario alla preparazione del vaccino e la procedura di somministrazione che comporta l’attesa di 15 o 30 minuti nell’apposita saletta dopo l’iniezione. E il sistema, ancora in fase di test, è andato in difficoltà.

Sebbene le spiegazioni in un primo momento non fossero state ritenute sufficienti e adeguate, a questo si è aggiunta la scoperta di chi ha provato a intrufolarsi nella fila senza avere diritto al vaccino. Lo ha segnalato sabato sera l’Asl stessa con una nota: “Non bastassero le normali difficoltà legate al funzionamento di un’articolata e complessa organizzazione – si legge nella nota – va registrato anche il comportamento irresponsabile di alcuni, che pur non avendo diritto alla vaccinazione hanno comunque cercato di intrufolarsi creando non pochi rallentamenti allo scorrimento delle code. Nella sola giornata di ieri (venerdì 8 gennaio, ndr), più di 200 persone sono state fatte allontanare dalla fila, e altrettante sono state individuate e allontanate nella giornata di oggi. Solo il grande lavoro di tutto il personale in servizio ha evitato che questi soggetti si vaccinassero al posto di coloro i quali ne avevano titolo. È questa la vera vergogna”.

Nella giornata di domenica sono stati 41 gli “infiltrati” smascherati. Tra loro c’era anche un noto avvocato amministrativista, come riportato dal Mattino, che è stato allontanato dalla fila direttamente dal manager della Asl Ciro Verdoliva che lo ha riconosciuto. “Mi ha dato tre risposte fasulle, prima che gli dicessi che l’avevo riconosciuto. Poi, hanno visto tutti come l’ho cacciato: così qualcuno si rende conto che non deve venire a farmi fesso”, ha detto piccato Verdoliva.

Tra i fermati anche informatori medico-scientifici, personale non strutturato nelle case di cura convenzionate e cliniche private, medici in pensione, specialisti in buona fede tratti in inganno dalla confusionarietà delle informazioni. Ma in molti casi la busta paga richiesta a testimonianza dell’effettiva collaborazione nella sanità non ha potuto lasciare scampo a bugie.

“C’è chi ha mandato mogli, fidanzate e figli, indicandoli come collaboratori dell’ambulatorio: ma, senza contratto, non li abbiamo fatti passare”, ha spiegato al Mattino Fulvio Pavone, responsabile dei servizi informatici. “Ci hanno provato e hanno insistito. Strappato il foglio, li abbiamo fatti accompagnare alla porta”, ha aggiunto Verdoliva. Si contano 6.640 vaccinati, in totale, nei tre giorni. E le nuove scorte del farmaco sono attese per domani.

Redazione

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