Vaccino, l’Europa accelera e gli USA testano il farmaco Moderna: “Efficace e sicuro”

Charmaine Pykosh, an acute care nurse practitioner, receives Pfizer's COVID-19 vaccine from Tami Minnier, chief quality officer, at UPMC Children's Hospital of Pittsburgh, Monday, Dec. 14, 2020, in Lawrenceville. Ms. Pykosh was the first person out of five healthcare workers to receive the vaccine shortly after it arrived at the facility. (Alexandra Wimley/Pittsburgh Post-Gazette via AP)

È una vera e propria corsa ai vaccini anti-coronavirus. In Italia, in Europa, in tutto il mondo. Una corsa tra approvazioni, distribuzioni e inoculazioni. Altrove già partite, in Europa ancora no: si aspetta il via libera dell’Agenzia Europea del farmaco (Ema). La Germania in particolare ha pressato l’Ema nei giorni scorsi, con il ministro Jens Spahn. Sforzo al quale si sono uniti anche gli altri omologhi europei, tra cui l’italiano Roberto Speranza. Si aspetta con trepidazione l’ok al farmaco sviluppato da Pfizer e BioNTech che già viene iniettato nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Canada. L’Ema ha risposto anticipando al 21 dicembre la riunione nella quale dovrebbe arrivare il nulla osta definitivo.

ITALIA – E l’Italia? Domenica in conferenza stampa il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri aveva anticipato metà gennaio come data iniziale per l’inizio della campagna vaccinale. Un primula il simbolo della campagna, disegnata dall’architetto Tito Boeri. Domani si incontrano il commissario straordinario Arcuri i ministri Speranza e Francesco Boccia, agli Affari Regionali, e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, per la “riunione finale” sul progetto ‘primula’. “Le Regioni finora hanno fatto un ottimo lavoro con gli uffici del Governo. Domani vareremo il piano”, ha assicurato Boccia con l’augurio “che la stagione dei negazionisti sia cancellata per sempre”.

I ministri della Salute di Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, hanno sottolineato in una nota condivisa “la necessità di coordinare gli sforzi per un utilizzo sicuro, efficiente e trasparente del vaccino”. Si pensa a una data condivisa, una sorta di ‘vaccino day’, per l’inizio delle somministrazioni. La più grande campagna vaccinale di sempre porterà entro settembre le fiale ‘anti-Covid’ a tutti: all’Italia arriveranno 28 milioni di dosi entro il primo trimestre del 2021, 57 milioni di dosi nel secondo trimestre e 74 milioni di dosi nel terzo trimestre. A queste se ne aggiungeranno ulteriori 35 milioni nel quarto trimestre del prossimo anno e 8 milioni nel primo trimestre del 2022. Nella prima fase saranno solo 300 i luoghi di somministrazione del vaccino Pfizer, perlopiù ospedali per via delle caratteristiche di conservazione e distribuzione del farmaco.

EUROPA – Anticipata dunque la riunione straordinaria dell’Ema per il farmaco Pfizer-BioNTech, che avrebbe dovuto tenersi il 29 dicembre e invece si terrà il 21 dicembre. L’idea del ministro alla Salute tedesco Spahn è quella di poter cominciare a vaccinare già quest’anno. “Accolgo con favore la notizia che l’Ema ha anticipato il suo incontro per discutere del vaccino Pfizer/BioNTech prima di Natale. Probabilmente i primi europei saranno vaccinati prima della fine del 2020!”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia “porterà a termine la sua valutazione il prima possibile e solo una volta che i dati sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino saranno sufficientemente solidi e completi per determinare se i benefici del vaccino superano i suoi rischi”. Soltanto a quel punto, “la Commissione europea accelererà il suo processo decisionale” per dare l’autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco.

MODERNA – Negli Stati Uniti – dove lunedì è partita la campagna di vaccinazione, proprio con il farmaco Pfizer-BioNTech – la Food and drug administration ha diffuso una valutazione positiva sul vaccino sviluppato da Moderna e gli Istituti nazionali di sanità (Nih). Efficace e sicuro, ha osservato l’agenzia. Il via libera dovrebbe arrivare dopo giovedì, quando un gruppo di esperti esterni fornirà le proprie raccomandazioni. Lo scorso novembre l’azienda aveva fatto sapere che il farmaco ha un’efficacia del 94,5%.

IL CASO STONE – Ha fatto il giro del mondo oggi la notizia che il regista americano Oliver Stone – da anni critico verso Washington e simpatizzante delle posizioni di Paesi come il Venezuela o la Russia – ha fatto sapere di aver ricevuto il vaccino russo Sputnik V. “Non so se funzionerà, ma ho sentito cose positive”, ha detto al riguardo in un’intervista all’emittente Channel One. Stone, impegnato in tour tra le centrali nucleari del Paese in vista del suo prossimo documentario sul cambiamento climatico. Il regista ha detto che tornerà nel Paese per la seconda dose – anche i vaccini Pfizer e Moderna vanno somministrati in ciclo doppio. La Russia ha lanciato la campagna alla fine della scorsa settimana cominciando dai lavoratori ad alto rischio, dal settore dell’istruzione e da altri operatori di età compresa tra 18 e 60 anni.