Anche in Italia è comparso il primo caso di infezione da vaiolo delle scimmie. Il ‘paziente zero’ è stato identificato all’istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma: si tratta di un giovane rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I.
In una nota l’istituto spiega che altri due casi sospetti sono in fase di accertamento. Quanto al “’Monkeypox virus”, l’INMI rileva che è stato “rapidamente identificato” nel paziente “con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona è in isolamento in discrete condizioni generali, sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti“, precisano ancora i medici dello Spallanzani. “Al momento i tre casi osservati e nei casi in Europa e in Usa, non presentato segni clinici di gravità – spiegano gli esperti dell’istituto capitolino – La trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva, il contatto con le lesioni e i liquidi biologici infetti“.
Del primo caso identificato e isolato in Italia è stato informato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, come sottolineato dall’assessore Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. Quest’ultimo ha sottolineato che è stata avviata una indagine epidemiologica sul primo caso e che “sono stati messi a disposizione i nostri migliori professionisti, i cosiddetti cacciatori di virus, che stanno ricostruendo tutto l’albero dei contatti. Sono già stati isolati i primi contatti stretti con precise indicazioni e prescrizioni“.
L’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto di aver costituito “una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale“.
Cosa sappiamo sul vaiolo delle scimmie
Attualmente sono 16 i casi confermati in Europa, con i due più recenti che arrivano proprio da Roma e dalla Svezia, dove l’Agenzia nazionale di sanità pubblica ha reso noto che il paziente “non è malato in modo grave, ma ha ricevuto cure”. I casi sono stati rilevati in particolare nel Regno Unito, in Spagna e in Portogallo.
Il Monkeypox virus è comune soprattutto nell’Africa Centrale e Occidentale, dove la trasmissione avviene generalmente dal contatto diretto con animali infetti: ma, come sottolineato anche dall’INMI, la trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva, il contatto con le lesioni e i liquidi biologici infetti.
E’ possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi
Generalmente fino a un caso su 10 è fatale, ma il ceppo che si starebbe diffondendo in Europa e Stati Uniti è apparso finora più debole, con un tasso di mortalità di circa uno su 100, simile a quello di Covid-19 all’inizio della pandemia. Quanto all’epidemia attuale, i casi sembrano riguardare maggiormente gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.
È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi. Contro il vaiolo delle scimmie non esiste un trattamento specifico: negli Stati Uniti è stato autorizzato un vaccino, Jynneos, per prevenire le infezioni. Questo ha dimostrato di essere efficace per circa l’85 per cento.