Era stato trovato esanime nel suo appartamento a Roma insieme alla collega Antonella Prenner. Lo scrittore archeologo e la sua collega stanno meglio e starebbero riacquistando le funzioni vitali. In miglioramento le condizioni cliniche dello scrittore che è uscito dal coma farmacologico all’ospedale ‘Misericordia’ di Grosseto dove si trova ricoverato dall’11 febbraio scorso. La prognosi è ancora riservata ma non si riscontrerebbero danni permanenti alle funzioni polmonari.

L’11 febbraio scorso i due scrittori erano stati trovati nell’appartamento di Manfredi a Trastevere. Erano esanimi, intossicati dal monossido di carbonio fuoriuscito probabilmente dalla caldaia dell’appartamento adiacente. A darne l’allarme la figlia dello storico: il padre non rispondeva alle telefonate e così ha deciso di andare a fare un controllo. E così ha trovato i due corpi riversi sul pavimento e subito ha chiamato i soccorsi.

Manfredi è stato trasferito d’urgenza, in gravi condizioni, al San Camillo e poi trasportato in eliambulanza all’ospedale misericordia di Grosseto per poter liberare i polmoni grazie alla camera iperbarica. A Grosseto Valerio Massimo Manfredi prosegue la degenza nel reparto di terapia intensiva.

Nel frattempo l’appartamento accanto a quello di Manfredi è stato posto sotto sequestro dai vigili del fuoco per motivi di sicurezza. La pista più accreditata resta quella della fuga di monossido di carbonio dalla caldaia. I Pm hanno aperto un fascicolo ipotizzando il reato di lesioni gravi.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.