Valle d’Aosta verso la Zona Rossa, Toscana in bilico, il Lazio spera: le Regioni cambiano fascia

ARTISTA DI STRADA IN RIVIERA DI CHIAIA DURANTE LA ZONA ROSSA A NAPOLI

L’Italia dell’emergenza coronavirus cambia colori anche nell’ultima settimana prima delle festività pasquali, quando tutto il Paese sarà Zona Rossa. Da lunedì 29 marzo la Valle d’Aosta dovrebbe diventare Zona Rossa. La Toscana è in bilico. Il Lazio può sperare invece in un declassamento in Zona Arancione. Al momento le Zone Rosse sono Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Campania. Le decisioni sono tutte appese ai dati di oggi. Domani l’ufficialità dopo il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e l’ordinanza del ministero della Salute.

Tutta Italia sarà Zona Rossa 3, 4 e 5 aprile per le festività pasquali. Dal 15 marzo al 6 aprile non esistono inoltre Zone Gialle. A queste ultime, le aree meno interessate da chiusure, si applicano criteri e restrizioni da Zona Arancione. La Zona Rossa scatta automaticamente nelle Regioni con Rt superiore a 1,25 e in quelle dove si verifica un’incidenza di contagi a 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.

Sfumata ogni speranza per la Lombardia di passare in Zona Arancione: troppi contagi ed Rt troppo alto. La Valle d’Aosta, con 270 nuovi contagi ogni 100mila abitanti, sembra essere condannata alla Zona Rossa. La Calabria nell’ultimo monitoraggio dell’Iss sfiorava il valore limite di 1,25: dovrebbe restare in fascia Arancione. Rischia invece la Toscana: il dato settimanale si aggira intorno ai 250 casi settimanali, i comuni in Zona Rossa sono quasi 100 su un totale di 273 in totale. Ottimista il Presidente Eugenio Giani: “La Toscana secondo i dati è arancione. Poi naturalmente la decisione formale è quella del Cts ma ci sono tutti i dati oggettivi per essere in arancione – ha detto a Radio24L’Rt è più vicino al giallo che al rosso, visto che è 1,09. Da venerdì individuerò province o aree territoriali da mettere in zona rossa. Un lavoro che ha funzionato”. Decisivi i dati di oggi, giovedì 25 marzo.

Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Marche e Puglia non hanno ancora dati da Zona Arancione. Ancora oltre i 250 positivi ogni 100mila abitanti, anche se con un trend in flessione. Il Veneto spera ma non dovrebbe passare in Arancione per la regola delle due settimane. La Campania è sotto la soglia dei 250 nuovi positivi, da verificare tuttavia l’indice di contagio Rt che la settimana scorsa era il più alto d’Italia, a 1,65. Chi si candida seriamente alla fascia Arancione è il Lazio: l’indice Rt è intorno a 1, l’incidenza dei casi intorno ai 215. Da lunedì, con molte probabilità, potrebbe essere declassata in Arancione.

DOPO PASQUA – L’Italia dovrebbe restare arancione e rossa dopo Pasqua. Gli allentamenti dopo le festività in Zona Rossa sembrano sempre meno probabili. La decisione sarà presa nei prossimi giorni, a partire dai numeri, e dall’analisi della curva del contagio, come anticipato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. I ministri del centrodestra premono per le riaperture, gli scienziati sono contrari alla Fascia Gialla.

In testa alle ripartenze il premier ha messo le scuole, come ribadito dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a partire da primarie e scuole dell’infanzia. Fino al 15 aprile la linea dovrebbe restare quella della prudenza. Così come dovrebbe essere rimandata la ripartenza di cinema e teatri annunciata dal ministro della Cultura Dario Franceschini al 27 marzo, sabato. Improbabile.