Le fonti di energie rinnovabili sono il fulcro della transizione energetica e lo saranno sempre di più per l’Italia, per l’Europa e per il mondo. Ad aver accelerato questo processo è sicuramente il cambiamento climatico che ormai rappresenta una minaccia economica, sociale (le fonti fossili sono motivi di conflitti tra nazioni) e geopolitica (oltre agli impegni internazionali presenti nel protocollo di Kyoto e l’Agenda 2030, l’elemento fondamentale degli ultimi anni è l’indipendenza energetica dei Paesi).

La guerra Russia-Ucraina ha messo in evidenza come sia necessario recidere il legame con le fonti fossili per affidarsi a un sistema energetico rinnovabile, sicuro, puro, green. Investire in modo massiccio sulle rinnovabili porterebbe ad un escalation graduale verso obiettivi oramai fondamentali per il futuro di ogni paese.

La sicurezza energetica, i minori impatti ambientali e il rilancio dell’economia verde sono ritenuti milestones per tutti gli Stati europei e non. Possiamo ragionare sulla green-mobility e in macro possiamo concentrarci su impianti fotovoltaici ed eolici, dal geotermico fino all’idroelettrico ma – nonostante la criticità del periodo – l’Italia rischia di rallentare anche sotto questo punto di vista (i problemi dovuti all’elevato costo di personale qualificato e la lentezza delle pratiche autorizzative sono solo due esempi che rallentano il via libera alle rinnovabili).

È chiaro che l’obiettivo allo stato attuale non può essere l’indipendenza assoluta, ma in un futuro prossimo è importante creare una politica di investimenti industriali in Europa continuando a coltivare i rapporti con il mondo (ad esempio, per quanto concerne il settore del fotovoltaico, quello asiatico ad oggi è il maggiore produttore al mondo con un trend crescente che lo vedrà ancora leader del mercato nei prossimi anni).

È sempre più importante ragionare in termini di Stati Europei con gli stessi Stati membri che dovranno iniziare a ricoprire un ruolo strategico nel panorama mondiale, grazie ad investimenti e finanziamenti importanti volti ad una creazione di valore e sviluppo di know-how. Ponendo il focus sul fotovoltaico, secondo vari studi, il 2027 sarà l’anno in cui l’energia prodotta da questo sistema supererà tutte le altre fonti energetiche; il solare sarà il perno della rivoluzione energetica anche grazie a bassi costi di installazione e, per quanto riguarda il nostro Paese, un’ottima struttura geografica che porterebbe a sfruttare al massimo le sue potenzialità. Non c’è più tempo da perdere: l’Europa deve affrontare quanto prima queste problematiche cercando di vincere tali sfide, spingendo verso una svolta ambientalista per un futuro sostenibile.

Gianluca Bruno - studente di Meritare l'Europa

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