Matteo Salvini e Roberto Vannacci. Il generale resuscita Matteo Salvini ma si prepara ad archiviarlo. Alla vigilia dell’apertura delle urne per le elezioni europee, gli addetti ai lavori si interrogano su quello che già chiamano “effetto Vannacci”. Una tendenza che si starebbe manifestando più concretamente proprio negli ultimi giorni. Una rimonta, insomma. Una inaspettata vitalità politica della Lega, trainata dal suo generale.

Il confronto

I sondaggi non si possono pubblicare, eppure tra gli osservatori continuano a circolare le rilevazioni “coperte”. Con qualche sorpresa rispetto ai dati di due settimane fa. Un trend che vedeva un sostanziale testa a testa tra la Lega e Forza Italia. Con più di qualche istituto che accreditava il partito di Antonio Tajani sopra quello di Salvini. Ora, ascoltando le indiscrezioni che girano tra i frequentatori dei Palazzi, pare che ci sia stato un allungo del Carroccio. O, meglio, uno sprint di Vannacci. “Potrebbe prendere 500mila preferenze e modificare gli equilibri”, spiffera chi ha avuto modo di osservare gli ultimi sondaggi. Salvini, in un certo senso, conferma la tendenza e mette le mani avanti, sicuro dell’exploit del generale.

Lo scenario

“Abbiamo fatto la scelta di candidare il generale Vannacci in tutta Italia come indipendente, penso che prenderà tanti, tanti voti. Se prenderà più voti della Meloni? No, ma penso salirà sul podio dei più votati”, dice il segretario federale della Lega a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. E ancora, a sottolineare come l’aria attorno al Carroccio sia cambiata positivamente: “Saremo la sorpresa positiva di queste elezioni, prenderemo più voti di quanto emerso dai sondaggi. Saremo in buona salute, prenderemo più delle politiche”. “Prenderete più di Forza Italia?” la domanda. “Penso proprio di sì, questa è la mia sensazione”, la risposta di Salvini. E infatti il quadro che potrebbe venire fuori dal voto vede una Lega stabilmente davanti agli azzurri. Uno scenario diverso dal testa a testa all’ultimo punto percentuale delineato invece dagli ultimi sondaggi diffusi prima dello stop.

Vannacci sta marciando da solo

Se così fosse, ci troveremmo ad analizzare una vittoria politica di Salvini. È stato proprio il vicepremier a imporre la candidatura di Vannacci allo stato maggiore del suo partito, che non ha mai nascosto l’irritazione per le fughe in avanti dell’autore de Il Mondo al Contrario. Il generale sta conducendo una campagna elettorale in solitaria, spalleggiato soltanto dal segretario e dai suoi fedelissimi. Assente dalle cordate per le preferenze, soprattutto al Nord. Vannacci è vissuto dalla struttura storica della Lega come una sorta di “papa straniero”. Infatti soltanto pochissimi tra i collettori di voti in quota Carroccio appoggeranno l’ex incursore. Vannacci sta marciando da solo, sostenuto localmente da gruppetti di estremisti di destra, cattolici tradizionalisti e no-Vax.

Sono i comitati “Il Mondo al Contrario”. Gruppi autonomi, completamente svincolati dalla Lega, che stanno battendo i territori per sostenere il generale. Il resto lo hanno fatto giornali e tv. Con il contributo decisivo delle sparate dello stesso Vannacci. Dalle evocazioni della “Decima Mas” alle battute sferzanti sulla questione di genere e la comunità Lgbt. “Una persona leale, onesta, con le idee chiare”, insiste Salvini a proposito del militare. A dare visibilità alla Lega, negli ultimi giorni, sono state le provocazioni di Vannacci e anche l’attacco del senatore Claudio Borghi contro il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il partito di Salvini si è ritrovato al centro dei riflettori, dopo anni in cui era entrato in una specie di cono d’ombra, con conseguente calo dei consensi.

Il nemico in casa

L’ex Capitano, dunque, potrebbe essere politicamente resuscitato dal boom di Vannacci. Ma questa prospettiva nasconde una serie di trappole per il leader leghista. Il vicepremier, nel brevissimo termine, riprenderebbe saldamente in mano il timone di Via Bellerio. Però è nel lungo periodo che potrebbero nascere le insidie. Una maggiore presa di Vannacci all’interno del partito non farebbe altro che aumentare i mal di pancia nei settori “nordisti” più moderati della Lega.

Fino ad arrivare a uno scontro finale. Una resa dei conti che potrebbe aprire al generale addirittura la guida del Carroccio. Tra gli osservatori non viene esclusa nemmeno questa ultima ipotesi, clamorosa. L’alternativa è altrettanto pericolosa per Salvini. Vannacci sfrutterebbe la Lega come un taxi per accomodarsi al Parlamento Europeo, per poi iniziare un percorso del tutto personale. Un movimento radicalmente antisistema con il generale come leader e i comitati “Il Mondo al Contrario” a fare da embrione di una futura organizzazione territoriale. Il “partito di Vannacci” sarebbe un avversario temibile per Salvini. Che forse si è messo il “nemico” in casa.