C’è da scommettere che da qui al prossimo giugno, si sentirà molto parlare di Roberto Vannacci. Le elezioni europee si avvicinano e il generale, dopo il suo tour estivo di presentazione con il libro “Il mondo al contrario, è in odore di candidatura con la Lega. Un futuro politico per Vannacci, corteggiato a lungo dal Carroccio, pronto a candidarlo capolista in tutta Italia. Ma insieme alla sua probabile campagna elettorale, il generale Vannacci dovrà pensare anche alle indagini sul suo conto.

Generale Roberto Vannacci indagato per istigazione all’odio razziale

Secondo quanto emerso oggi, il militare, infatti, è indagato a Roma per alcune affermazioni che compaiono proprio nel suo libro. Tanto che gli viene contestato il reato di istigazione all’odio razziale. Un procedimento avviato dopo alcune denunce presentate nelle scorse settimane da diverse associazioni.

Una di queste denunce è stata presentata da una associazione assistita dall’avvocato Massimiliano Strampelli, che come oggetto ha in particolare i passaggi del libro di Vannacci in cui definisce “non normali” gli omosessuali e quando cita un episodio vissuto a Parigi in cui fa riferimento a persone di colore.

La replica e la difesa della Lega

Il legale di Roberto Vannacci, l’avvocato Giorgio Carta, ha commentato l’iscrizione del generale nel registro degli indagati: “L’unica istigazione fatta è alla riflessione e alla lettura. Nessuna istigazione all’odio”. Poi la battuta: “Anche Galileo Galilei è stato processato per le sue idee ma 300 anni dopo è stato ‘assolto’. Speriamo, per dati anagrafici, di risolvere questa vicenda prima”.

A difendere Vannacci non c’è stato solo il suo avvocato. A spron battuto, e non a caso, è arrivata una nota ufficiale della Lega: “Indagini che sono medaglie. Vecchi metodi del vecchio sistema. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!”.

Le indagini su Vannacci della procura militare e lo scontro tra Lega e Fratelli d’Italia

Ma già sabato erano uscite delle notizie su un’indagine della procura militare nei confronti di Vannacci: quando era in Russia (tra il 2020 e il 2022) come addetto militare avrebbe usufruito illecitamente di indennità di servizio per i familiari, spese non autorizzate legate all’auto, rimborsi per eventi e cene non realmente organizzati. Tanto che sarebbe indagato per peculato e truffa, ha riportato per primo il Corriere della Sera. Ma la procura militare si è mossa dopo una relazione ministeriale per ordine dello Stato Maggiore della Difesa, trasmessa poi in magistratura.

Un’indagine, quindi, partita dal ministero della Difesa, guidato oggi da Giudo Crosetto, che ha ritirato fuori i documenti di quattro anni fa per trovare dei dubbi rimborsi spesi. Ora a poco tempo dalla discesa in campo di Vannacci, l’inizio del procedimento. Lo scontro con Crosetto era già avvenuto mesi fa, quando il ministro fu tra i primi a commentare il comportamento del generale e ad annunciare il suo cambio di ruolo, dopo le polemiche sul libro. Ora però ci sono anche motivi politici per il quale colpire il generale conviene a Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia. La candidatura di Vannacci, infatti, potrebbe far guadagnare alla Lega una consistente fetta di voti tra gli elettori più conservatori, quelli che di recente hanno premiato il partito di Giorgia Meloni. Per questo cercare di minarne la candidatura potrebbe a tutti gli effetti essere un vantaggio per FdI. E non sorprende come la Lega sia scesa subito a difesa del generale.

Redazione

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