Sarebbe più contagiosa e avrebbe una mortalità superiore
Variante Inglese, cos’è la mutazione del Covid e perché spaventa di più
La Variante inglese sta spaventando tutto il mondo. Si tratta di una mutazione del Coronavirus che dai primi dati sembrerebbe particolarmente virulenta. “La variante inglese, tecnicamente detta VUI202012/01, presenta delle mutazioni della proteina SPIKE (SP). La SP permette al virus di attaccarsi alle cellule. Esperimenti di laboratorio su cellule hanno evidenziato che la variante inglese del virus porti ad un incremento della velocità di propagazione da una cellula ad un’altra”, ha spiegato al Riformista Gennaro Iaconis, dottorato in Virologia, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Cambridge.
La variante è comparsa per la prima volta in Gran Bretagna, e da qui il nome, nel settembre 2020 ma è stata resa nota a dicembre 2020. Per il momento tale mutazione è stata riscontrata in 33 paesi, compresa l’Italia. La variante inglese è ormai diffusa nella maggior parte del territorio italiano, almeno nell’88% delle regioni secondo i risultati dell’indagine rapida condotta il 4 e 5 febbraio da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute. Focolai di questa variante si sono diffusi soprattutto in Abruzzo (oltre il 50% di prevalenza), Lombardia (30% dei positivi), Veneto (20% dei positivi), Puglia (15,5% dei positivi).
Tale mutazione sembrerebbe essere più contagiosa dal 30% al 50% rispetto ad altre varianti e potrebbe avere una mortalità superiore dal 30% al 70%. Sono questi i dati riportati dal New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (NEVRTAG), il gruppo di esperti britannico che assiste il governo nella gestione della pandemia. Tuttavia gli scienziati sono d’accordo con l’affermare che il virus attecchisce e si sviluppa nei singoli individui in maniera differente.
Molti studi sono ancora in atto per comprendere meglio questa variante ma i dati non sono ancora definitivi. Dai primi report però emerge una rassicurante informazione: i vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca funzionano anche contro questa variante.
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