in uscita il 18 giugno
Vasco Rossi, i 40 anni di Siamo solo noi: ecco il cofanetto speciale

Siamo solo noi, il quarto album di Vasco Rossi, compie 40 anni. La Sony Music/Legacy Recordings ha deciso così di celebrare l’occasione con un cofanetto speciale da collezione in uscita domani 18 giugno: “Siamo solo noi- R>play Edition 40th”. Per questa ricorrenza è stato anche girato il videoclip inedito di Siamo solo noi, che invece sarà online dal 24 giugno. Un cortometraggio, del regista Arturo Berusi, che ripercorre alcune vicende fondamentali accadute nel mondo dal 1981, anno di pubblicazione dell’album, fino ad oggi, che interagiscono con la carriera di Vasco.
SIAMO SOLO NOI
Siamo solo noi rappresenta una pietra miliare del rock italiano: uscì in un periodo in cui nessuno in Italia faceva rock, né rock d’autore, perché all’epoca doveva essere solo in inglese. Vasco è stato quindi un precursore nel nostro Paese, cantando in italiano con una metrica rock. Aveva un suo linguaggio personalissimo, amava dare importanza alle parole e a testo. Siamo solo noi è stato un disco coraggioso, che ancora oggi si conferma attuale.
“Per la critica o eri cantautore o eri pop. Per questo pensavo a un rock popolare, anche se ero cresciuto con i cantautori” racconta Vasco Rossi. “Siamo solo noi non l’avrei scritta senza Quelli che di Enzo Jannacci, che era un testo aperto, potevi cambiarlo ogni sera. Lo mettevo in radio già nel 1976-77. Io compravo i suoi dischi dai primi in dialetto milanese, El portava i scarp del tennis e L’Armando, lui era geniale. Uno dei grandi con Mogol e Battisti, De Gregori, Guccini, De André. Giorgio Gaber era uno dei pochi che andavo a vedere a teatro, non perdevo uno spettacolo. Era troppo avanti, nuovo e anche perfetto in tutto, io l’ho amato dentro. Sono cresciuto con loro, poi ho trovato il mio stile ma sono figlio loro.”
Questo disco, insieme ad Albachiara e Colpa d’Alfredo, nel frattempo diventati già dei cult, si confermò un vero e proprio inno per le future generazioni, forse ancora di più di Vita Spericolata, perché parla di una libertà alternativa. “Mi è venuta di getto in una notte in cui ero furioso con me stesso perché sul palco non era andata come volevo” racconta Vasco. “Ero scivolato sulle spie, quelli davanti per fortuna non si sono accorti di nulla. Mi rialzai immediatamente e, nonostante sbucciature e bruciori, continuai a cantare come se niente fosse, lo spettacolo prima di tutto sempre. Ma io ero inferocito con me stesso e così quella notte mi sono sfogato scrivendo ‘Siamo solo noi’: una dichiarazione di indipendenza dalle regole imposte che non ci stavano più bene a noi della nuova generazione.” Vasco infatti inizia a guardarsi intorno, anche ai concerti, e decide di realizzare una dichiarazione di indipendenza generazionale, con uno sguardo psicologico e sociale. “Fotografavo una contrapposizione generazionale (che non mi riguardava però da vicino, mio padre e mia madre si sono sempre fidati di me, mi hanno sempre lasciato fare). ‘Siamo solo noi’ è la risposta: mia mamma, da piccolo, mi diceva sempre ‘sei solo te, sei solo te che fai così, guarda la figlia di…’ Allora quel ‘sei solo te’ l’ho trasformato in ‘siamo solo noi’, che non abbiamo i vostri stessi valori, le vostre stesse convinzioni. Ne abbiamo delle altre, le nostre. E comunque sappiamo quello che facciamo, non ci buttiamo via. E vogliamo vivere intensamente e diversamente da come avete vissuto voi” sottolinea.
IL VIDEOCLIP ANIMATO
Il videoclip che celebra i 40 anni di “Siamo solo noi” non ha un singolo personaggio, bensì una comunità. A spiegare il motivo di questa scelta è il regista Arturo Bertusi: “Noi, è la prima persona plurale che definisce un gruppo, una comunità, un popolo. Per questo il protagonista non poteva essere un singolo personaggio, ma tutti Noi appunto, ripresi, attraverso gli anni, dai video di una telecamera di sicurezza di un negozio di dischi, sguardo su una piazza ideale. È lo sguardo oggettivo e imparziale di una ‘camera fissa’, a trasformare la piazza in un palcoscenico su cui scorrono quarant’anni di storia e canzoni di Vasco, insieme ad eventi che hanno trasformato il mondo, fino al presente della pandemia.”
Questo cortometraggio, come sottolineato anche dal regista, ribalta l’impianto narrativo e visivo tradizionale dei cortometraggi e dei videoclip. “Nel video di Siamo solo noi, sono presenti quasi tutti gli album di Vasco e molte canzoni, in forma di citazione più o meno esplicita, attraverso i manifesti affissi nella piazza, nei personaggi, nelle suggestioni e nelle copertine che in versione animata prendono vita. In quella piazza ci siamo tutti Noi. E tutti Noi ci torniamo, accompagnati simbolicamente da Vasco stesso, che, di nuovo come una volta, ci riaprirà il ‘negozio’ dove ritrovare le nostre emozioni”. Il video è prodotto da Chiaroscuro Creative e realizzato dallo stesso team dei video di Jenny è pazza e Anima fragile: disegni e scenografie sono di Rosanna Mezzanotte; soggetto- con Roberto Lepore- e regia di Arturo Bertusi; motion graphic e animazioni di Tommaso Arosio; animazioni passo 1 di Matteo Manzini. Un lavoro frutto di un team “piccolo e agguerrito”, come si sono definiti, in cui hanno recitato anche attori e lo stesso Vasco Rossi.
LE CANZONI DELL’ALBUM
Siamo solo noi viene definita da Vasco come “la canzone rock per eccellenza”, in cui “è più rock il testo che la musica perché io sono fondamentalmente uno che scrive testi e le musiche sono una colonna sonora per le parole. Voglio comunicare. Sono qui per comunicarti un’emozione, una sensazione, una rabbia, un’idea. Ti dico quello che ho veramente dentro, te lo dico sul serio, mi spoglio veramente. Quando scrivo canzoni sono onesto e sincero fino in fondo, nel senso che racconto delle cose che non direi neanche a un amico, mentre nelle canzoni non mi vergogno di niente. Secondo me l’artista deve fare così, salire sul palco ed essere nudo, vero, sincero, allora forse vien fuori qualcosa di utile. Come uno che racconta una debolezza davanti a cinquantamila persone e improvvisamente queste cinquantamila persone scoprono di avere la stessa debolezza. Non ci sentiamo più soli, ma tutti in un inno potente”.
Incredibile romantica è una ballata d’amore per Paola, con cenni di rock melodico ma molto duro. Dimentichiamoci questa città è uno dei brani iconici dei concerti, che ha nel riff iniziale un omaggio ai Judas Priest di Living After Midnight. Per Voglio andare al mare prende ispirazione da Paolo Conte; Brava è la canzone più pop, con il riff di piano di Fio Zanotti e le sue tastiere. Anche questa è una canzone scritta per Paola. Ieri ho sgozzato mio figlio (sul disco diventato “Ieri ho sg. mio figlio” per una censura da parte del discografico) è un vero brano hard rock, con un testo che rappresenta una metafora delle inquietudini ormonali con un tocco di ironia nera e una follia verbale perfette con il suono e l’arrangiamento. Che ironia è una “canzone minore”, che non è stata mai più realizzata durante un concerto. L’ultimo brano, Valium, è uno dei pochi blues cantati da Vasco, con ispirazione da Gaber. È anche una risposta punk a Dammi una lametta che mi taglio le vene di Donatella Rettore e anche a Gino Paoli: la citazione di La Gatta è una risposta “artistica generazionale” a chi era venuto prima.
IL COFANETTO
Realizzato in collaborazione con Chiaroscuro Creative, “Siamo solo noi – R>PLAY Edition 40th”, rimasterizzato negli studi di Fonoprint da Maurizio Biancani, che curò anche le registrazioni originali, verrà pubblicato in tre versioni: – un COFANETTO DELUXE da collezione, in edizione limitata numerata, che include: il 33 giri (180 gr), il CD versione vinyl replica, la musicassetta, il 45 giri di “Voglio andare al mare/Brava”, un libro cartonato di 128 pagine scritto dal giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti, con foto inedite e con la storia dell’album raccontata dallo stesso Vasco e dai protagonisti; e un gadget, ossia la locandina del tour che seguì l’uscita del disco; – un CD Hardcoverbook di 32 pagine con contenuti esclusivi; – un LP originale (180gr.) rimasterizzato.
C’è poi da sottolineare che la tracklist del disco è quella della versione originale, come realizzato in quegli anni, in cui trova spazio anche il titolo per intero del brano Ieri ho sgozzato mio figlio: “Siamo solo noi”, “Incredibile romantica”, “Dimentichiamoci questa città”, “Voglio andare al mare”, “Brava”, “Ieri ho sgozzato mio figlio”, “Che ironia”, “Valium”, “Voglio andare al mare (ripresa)”. Anche la copertina è quella originale, ispirata nella grafica a quella di uno dei primi dischi di Desmond Child, e contenente una foto del viso di Vasco in bianco e nero. Infatti nelle ristampe successive questa immagine è stata sostituita.
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