Il confronto che non esiste
“Venezia aiutata, Matera dimenticata”: la polemica dilaga sui social

Nelle ultime settimane il maltempo ha messo in ginocchio molte regioni italiane. In particolare, Venezia e Matera sono al centro dei riflettori per i fiumi di acqua e i venti che hanno provocato enormi danni anche al patrimonio artistico delle due città. In queste ultime ore sui social imperversa una voce sulla disparità di trattamento tra questi due luoghi d’arte. La polemica nasce dal fatto che è stato creato un codice IBAN per raccogliere fondi di aiuto e solidarietà non per tutte le città ma soltanto per la regione Veneto. Da qui la rivolta del solito disequilibrio tra Nord e Sud, scatenando molti commenti di utenti che si ritengono indignati che nel 2019 ci sia ancora un trattamento così impari e discriminatorio. In realtà, forse sarebbe meglio chiedersi se il problema non sia in una disparità di trattamento tra Nord e Sud, ma cosa si fa per tenere realmente unita l’Italia anche in situazioni tragiche e dannose come queste.
La politica adottata per la città di Venezia è datata molto più lontano nel tempo, quando negli anni ’80 fu pensato il famoso progetto Mose, il Modulo Sperimentale Elettromeccanico che dovrebbe proteggere la laguna dal mare Adriatico durante gli eventi di alta marea. La realizzazione delle dighe mobili è stata avviata nel 2003 ma ad oggi ha raggiunto un avanzamento pari a circa il 90% con una fine prevista nel 2022. Il cantiere del Mose è stato anche al centro di una maxi inchiesta anticorruzione da parte della magistratura, con 35 arresti ed oltre 100 indagati nel giugno 2014 per reati che andavano dalla creazione di fondi neri alle tangenti e false fatturazioni. Per questo progetto sono stati stanziati oltre 7 miliardi di euro, ma lo Stato italiano è pronto a sbloccare 20 milioni di euro per riuscire a riparare tutti i danni provocati dall’acqua alta. Questo però non è da imputare alla disparità di trattamento tra Matera e Venezia, ma al mancato provvedimento per realizzare il Mose e tute le opere che avrebbero potuto evitare in gran parte questa situazione.
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GLI AIUTI – Nella giornata di ieri è uscita la notizia che la nota marca di abbigliamento Ovs si mobilita sia per Venezia che per Matera, rendendo dunque vana ogni polemica. L’amministratore delegato dell’azienda Stefano Beraldo ha spiegato che alle due città devolveranno un quinto degli incassi di due progetti benefici, con la concessione di entrambe le province. Le iniziative #ViviamoVenezia e #LoveMatera sono state nate in quanto Beraldo, vedendo le immagini di entrambe le città, ha pensato di dover correre ai ripari come meglio poteva. Infatti racconta: “Tre giorni fa di prima mattina al risveglio il mio cellulare è esploso con foto e video di amici, il primo era del direttore del negozio di Matera, inquadrava un ruscello in piena, po’ a guardar bene il ruscello in realtà era un strada” continua Stefano “Vedevi un filmato nella notte di un vaporetto in verticale, e poi il nostro negozio di Corso Garibaldi a Venezia con l’acqua che arrivava a metà della vetrina così sono corso in ufficio e una volta capito che l’emergenza non era destinata a finire, ci siamo subito messi in moto”.
Anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha mostrato la sua solidarietà non soltanto alla città di Venezia, ma anche a quella di Matera. In un suo messaggio su facebook il sindaco ha scritto: “Milano non pensa solo a Venezia e non dimentica Matera, un’altra città vittima della terribile furia dell’acqua degli scorsi giorni” annunciando che “quando si parla di collaborazione solidale, Milano risponde sempre.” Infatti, il Piccolo Teatro Milano e la compagnia del Falstaff terranno uno spettacolo il prossimo 29 novembre il cui incasso verrà devoluto a Matera. Ricordiamo che quest’anno la città lucana è Capitale europea della cultura, e come tale va protetta e aiutata in quanto patrimonio storico del nostro Paese.
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