Non si placa l'ira dei tifosi
“Verme, la Lazio è fascista!”. Nuovo attacco degli ultrà biancocelesti contro Hysaj, dopo gli insulti ora lo striscione
Lo striscione con tanto di firma Ultras Lazio, corredato dal fascio littorio stilizzato, è apparso sul ponte di Corso Francia a Roma. Nel mirino c’è il calciatore neoacquisto dei biancocelesti, Elseid Hysaj, finito al centro dell’attenzione della tifoseria per aver cantato, durante una cena in ritiro, la canzone popolare dei partigiani che lottavano contro il nazifascismo e il regime di Benito Mussolini. Bella Ciao è il motivo della sollevazione popolare biancoceleste contro l’ex difensore del Napoli. Il club lo difende con una nota ufficiale della società di Claudio Lotito: “Basta strumentalizzazioni”, ma la bufera non si arresta. Hysaj aveva cantato la canzone della resistenza, che conosceva, secondo alcune spiegazioni poi trapelate sul web, a causa della sua passione per la serie tv La casa di carta.
LA SOLIDARIETÀ DEI PARTIGIANI –“Il comitato provinciale dell’Anpi di Roma, nell’esprimere la più piena solidarietà all’atleta Elseid Hysaj, che ha cantato ‘Bella Ciao’, canzone simbolo della lotta contro i fascismi e i razzismi in tutto il mondo, condanna duramente l’esposizione da parte di sedicenti tifosi, di uno striscione in cui, oltre ad attaccare il calciatore con epiteti inqualificabili, si dichiara la società calcistica S.S. Lazio essere ‘fascista’”. Lo scrive in una nota l’Anpi di Roma. “Tale affermazione – prosegue il comunicato – è una palese idiozia (e lo si è visto dalla grande reazione da parte di moltissimi tifosi che hanno condannato tale atto e hanno espresso solidarietà al calciatore), trattasi di reato di apologia del fascismo e intimidazione. Per troppo tempo sono state tollerate le aberrazioni fasciste negli stadi, le società tutte ne devono prendere le distanze ed emarginare chi le pratica. Lo sport si ispira a valori antitetici al fascismo e al razzismo, la cui apologia è apologia della persecuzione, dell’assassinio, della dittatura terroristica e delle stragi, delle guerre di aggressione e degli stermini e deve essere perseguita dalle Autorità in applicazione della Costituzione e delle norme vigenti”.
#IOSTOCONHYSAJ – Dai social arrivano le prime parole di solidarietà al difensore albanese: “Solidarietà al calciatore della Lazio Elseid Hysaj, insultato sui social e oggetto di un vergognoso striscione per aver cantato Bella Ciao. Una frangia minoritaria della tifoseria macchia l’immagine della squadra e della città. Roma è antifascista, lo sarà sempre. #IostoconHysaj”. A scriverlo sul suo profilo Twitter è il candidato del centrosinistra alle prossime comunali di Roma Roberto Gualtieri. E Carlo Calenda, anche lui candidato sindaco nella Capitale usa i social per prendere posizione: “Non credo proprio che la Lazio sia fascista o che lo siano i laziali. Mio fratello è laziale oltre ogni immaginazione ed è lontanissimo da queste idiozie. E così tante altre persone che conosco. Ma una presa di posizione chiara è necessaria da parte di tutti”.
LA REAZIONE DEI TIFOSI DELLA LAZIO – Dopo la pubblicazione del video girato dal compagno di squadra Luis Alberto, era stata piuttosto netta: “Magari si spacca tutto” aveva scritto qualcuno. “Se cantavi l’inno della Roma era meglio” aveva aggiunto un altro. Altri si chiedevano se Hysaj fosse stato adeguatamente informato che la tifoseria biancoceleste sia spesso associata all’estrema destra: “Ma lo sa di non essere a Livorno?”. Il filmato era stato successivamente rimosso ed è scomparso anche dalla circolazione. Un gruppo di tifosi aveva anche cercato un confronto sul tema con il calciatore nel ritiro dei biancocelesti ad Auronzo di Cadore. Le polemiche emerse dopo il video in cui il difensore cantava con i compagni in una sorta di rito di iniziazione, era intervenuta anche la società con una nota: “È compito della Società tutelare un proprio tesserato e sottrarlo a strumentalizzazioni personali e politiche che certamente in questo caso nulla hanno a che vedere con il contesto informale ed amichevole in cui si è svolto l’episodio. Il ritiro della squadra deve proseguire nel massimo impegno sportivo e nel clima di serenità che si è respirato fino ad oggi”.
LE PAROLE DELL’EX CAPO DEGLI IRRIDUCIBILI – A metterci il carico da novanta, in un’intervista all’AdnKronos, è stato “Franchino” a.k.a Franco Costantino, ultimo capo degli Irriducibili della Lazio dopo l’omicidio di Diabolik, ora leader degli Ultras Lazio: “Storicamente la nostra è una tifoseria di estrema destra, e questo lo dichiaro anche con orgoglio. Quel ‘Bella Ciao’ cantato con la maglia della Lazio è una cosa fuori dal mondo. Hysaj ha sbagliato, non ci sono scusanti. Non credo alla favola che poteva non sapere il senso di quella canzone. E’ straniero ma ci siamo informati, il padre era un operaio vissuto qui e lui qui è cresciuto. Chiunque viva in Italia non può ignorare il peso di una canzone politicizzata qual è Bella Ciao”.
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