“Il virus è pericoloso come la lava” da qui “l’idea di utilizzare il Vesuvio“. Massimo Giletti, conduttore de “Non è L’Arena“, prova a giustificarsi così dopo le polemiche che in queste ore si stanno susseguendo sui social per aver utilizzato, per la seconda domenica di fila, l’immagine del vulcano napoletano che erutta covid.

Il tutto, è bene precisarlo, è avvenuto con la presenza del sindaco Luigi de Magistris, in collegamento dal suo ufficio di palazzo San Giacomo. Sindaco che per due domeniche di fila non ha proferito parola sulla coreografia di cattivo gusto della trasmissione di Giletti salvo poi intervenire nelle scorse ore con un “non me ne sono accorto“. Una immagine che rilancia anni e anni di insulti e invocazioni al Vesuvio per punire il popolo napoletano, oggetto, soprattutto negli stadi di calcio, di cori razzisti e di discriminazione territoriale.

Che lo Sportello “Difendi la città“, istituito proprio dal primo cittadino di Napoli, servisse a poco già lo si era capito da tempo. Ora è arrivata la conferma assoluta della sua inutilità , così come quella delle numerose segnalazioni giunte in queste ore dai cittadini napoletani.

Uno sportello nato con questa finalità: “Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta ed a volte diffamatoria della Città di Napoli rendendola oggetto di pregiudizi, stereotipi e dannose generalizzazioni. In riferimento alle attività promosse nell’ambito della delega Napoli Città Autonoma, il Comune istituisce lo sportello online “Difendi la Città”, per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici comunali interessati precisazioni ed apposita rettifica ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura comunale, iniziative legali per tutelare la dignità del territorio, l’immagine e la reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo”.

Giletti, già querelato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca per aver diffuso una serie di dati falsi sulla sanità campana, anziché provare a fare giornalismo, rispettando un codice deontologico che oggi come oggi è sempre più carta straccia, si concentra principalmente a fare “ammuina” (fracasso, confusione) dando vita a uno sciacallaggio mediatico quasi senza eguali nei confronti dei napoletani e della Campania in generale.

Il virus è ovunque, in tutte le regioni italiane, così come la gestione critica della pandemia. Giletti però ama focalizzarsi sulla città partenopea. Ama rendere partecipe del suo giustizialismo contro i napoletani solo giornalisti, politici e opinionisti di parte. Nessun contraddittorio. La gestione campana della pandemia va demolita a prescindere. La sua trasmissione è un Tribunale speciale, dove si celebra qualunque tipo di processo, dove sempre più spesso c’è solo l’accusa a farla da padrone. Giletti ha più volte invitato, inutilmente, De Luca a partecipare alla trasmissione. Con questi presupposti che senso avrebbe la partecipazione del governatore campano? Si ragiona su dati non attendibili, interviste costruite ad hoc e fatte sempre più spesso a sindacalisti o personale sanitario rigorosamente con la voce camuffata.

La giustificazione di Giletti all’immagine del Vesuvio che erutta covid è la sintesi di tutto questo sciacallaggio mediatico: “L’idea di utilizzare il Vesuvio – spiega il conduttore – nascondeva l’intento di far capire che il virus è pericoloso come la lava e quindi chi gioca a tirare in ballo la storia del razzismo è fuori strada completamente. Purtroppo a volte anche le idee più ambiziose possono essere interpretate in modo diverso, e di questo non posso che scusarmi con chi ha voluto leggere ciò che non è. Credo che da circa un mese Non è l’Arena sta facendo un lavoro di inchiesta importante sulla criticità della Sanità in Campania e tutto questo non può essere oggetto di fraintendimenti che mi sembrano a volte strumentali e lontani dalla verità e forse servono a spostare il vero focus del problema su cui noi stiamo facendo la nostra inchiesta”.

Invocazioni simili, al Vesuvio che erutta o ad altre tragedie catastrofiche, non sono tuttavia utilizzate quando si affrontano problematiche presenti in altre città italiane, soprattutto nel nord Italia. Ma questo Giletti lo ignora.

GLI ASCOLTI – Ancora eccellenti ascolti ieri, domenica 29 novembre, per Non è l’Arena che realizza nella prima parte (20.36 – 22.45) il 5,28% di share con 1.432.056 di telespettatori medi, mentre nella seconda parte (22.50–24.59) il 7,01% di share con 1.010.776 telespettatori medi. Il programma di Massimo Giletti ottiene picchi del 12,69% e 1.286.305.Con il 5,16% di share La7 è quinta Rete in prime time (20.30-23.30) davanti a Rai2 (5,06%) e Rete4 (3,45%) e con il 3,05% è sesta rete nella giornata (07.00-02.00) davanti a Retequattro (2,85%).

Giovanni Pisano

Autore