Le nozze tra Ita Airways e Lufthansa ci saranno. La Commissione europea, infatti, ha approvato l’operazione tra le due compagnie aeree a condizione del rispetto di alcuni paletti per la concorrenza nello scalo di Milano-Linate. Il colosso dei cieli tedesco dopo il via libera acquisirà una quota del 41% di Ita dal Mef con un aumento di capitale di 325 milioni di euro e poi entro il 2033 potrà salire al 100% della newco post Alitalia per un investimento totale dal valore di 829 milioni. Proprio Alitalia è costata allo Stato italiano dal 1974 al 2019 oltre 12 miliardi di euro, con interventi pubblici per ripianare le sue perdite e farla sopravvivere. Ora con il governo sovranista di Giorgia Meloni si fonderà con la compagnia tedesca.

Via libera della commissione Ue alle nozze Ita-Lufthansa

L’operazione si potrà fare ad alcune condizioni per tutelare la concorrenza nello scalo di Milano-Linate, sulle rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale e sui lunghi collegamenti tra Fiumicino e il Nord America con l’apertura alle compagnie rivali. L’approvazione dell’Ue “è condizionata al pieno rispetto dei rimedi offerti da Lufhtansa e dal Mef”. La decisione è stata presa dopo oltre sette mesi di negoziazioni anche dure tra le parti. L’operazione industriale potrebbe cambiare sensibilmente gli equilibri nei cieli del Vecchio Continente.

Accordo Ita-Lufthansa, cosa cambia: i voli brevi, i voli di lungo raggio e l’aeroporto di Linate

Le condizioni richieste dalla Commissione sono diverse. Le due compagnie dovranno cedere 15-17 coppie di slot (pari a 30-34 voli giornalieri tra andata e ritorno) all’aeroporto di Milano Linate, con la garanzia che un altro operatore possa stabilirsi in maniera strutturata nello scalo lombardo. Poi dovranno permettere a una o due rivali di subentrare sulle rotte di corto raggio dall’Italia verso l’Europa centrale, con voli non-stop per un periodo minimo di tre anni.

Per quanto riguarda i voli lunghi da Fiumicino verso il Nord America – Chicago, Washington, San Francisco e Toronto – l’intesa prevede l’ingresso di una concorrente di Ita-Lufthansa capace di offrire voli diretti. Oppure di due vettori già presenti, come Air France, Iberia, British Airlines, Klm o Tap che possono operare collegamenti con uno scalo in hub europei, ma con la garanzia di prezzi competitivi e che il viaggio non duri oltre le 3 ore in più rispetto alle traversate dirette.

Ita-Lufthansa, il commento di Vestager

“Abbiamo valutato con molta attenzione” l’operazione Ita-Lufthansa, “era necessario evitare che i passeggeri finissero per pagare di più o ritrovarsi con servizi di trasporto aereo minori e di qualità inferiore su determinate rotte in entrata e in uscita dall’Italia. Il pacchetto di rimedi proposto da Lufthansa e dal Mef risponde pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza garantendo che rimanga un livello sufficiente di pressione concorrenziale su tutte le rotte pertinenti”. A dirlo è la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager.

Giorgetti: un successo

A parlare è stato anche Giancarlo Giorgetti: “Oggi chiudiamo positivamente una annosa vicenda storica, quella del vettore nazionale Alitalia, poi Ita. Una positiva conclusione che è stata un successo per questo Governo ma per tutto il paese. La soluzione positiva ci conforta rispetto alla possibilità di sviluppare il traffico aereo per e da l’Italia, con Roma che diventerà l’hub di riferimento per l’America, l’Asia e l’Africa”. Nella conferenza stampa al Mef, il ministro dell’Economia va oltre: “È stato un percorso complicato, travagliato e difficile, ma coronato dal successo. Un grande successo italiano, tedesco ed europeo“. “Ita nasce per mettere fine agli aiuti di Stato alla compagnia nazionale e questo è un altro grande risultato perché Ita e Lufthansa non avranno bisogno di aiuti di Stato” ha aggiunto Giorgetti.

Della Vedova: Meloni si è arresa alla realtà

Chi gioisce è anche Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa: “Lo sblocco della trattativa per l’acquisizione di Ita da parte di Lufthansa è una eccellente notizia. Dopo decenni in cui Alitalia ha rappresentato una idrovora di denaro pubblico, finalmente quel che era rimasto come eredità della compagnia di bandiera si dà il via definitivamente alla privatizzazione con l’investimento della compagnia tedesca. Il dato politico interessante, è la totale marcia indietro di Fratelli d’Italia, che dopo avere promesso in campagna elettorale che sarebbe stata salvata l’italianità di Ita con la marcia indietro rispetto alla rotta tracciata da Draghi, oggi giustamente accetta, in silenzio, la privatizzazione e l’acquisizione da parte dei tedeschi. Una buona notizia comunque”. “A questo punto Meloni faccia marcia indietro anche sulla insostenibile difesa corporativa delle attuali irrisorie concessioni balneari, che danneggiano i contribuenti, e delle pretese dei taxisti a difesa dell’insostenibile status quo che danneggia i consumatori”, ha concluso Della Vedova.

Calenda su Ita-Lufthansa

Anche Carlo Calenda, che in passato da ministro aveva cercato di portare avanti un’operazione simile, commenta la notizia: “Ho provato a farla io e non c’era un partito politico” favorevole “compreso il Pd e la Meloni diceva ‘allarme stanno svendendo l’Italia‘. Tutti erano contrari. Se l’avessimo fatta allora non ci avremmo rimesso altri 6 miliardi di euro”. Dagli studi di L’aria che tira su La7, il leader di Azione continua: “Meloni ha fatto benissimo e nonostante dicesse allora ‘Calenda traditore della patria’, io adesso dico meno male, meglio tardi che mai. L’unica cosa che è cambiata eè che abbiamo buttato 6 miliardi e si sarebbe chiamata Alitalia invece che Ita”.

 

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